Il mondo degli amanti dei formaggi, si suddivide in due categorie: chi ama degustarli in purezza e chi, invece, preferisce abbinarli a mieli e confetture. Non esiste un unico modo per assaggiare ed assaporare al meglio caprini, erborinati, tome e pecorini: tutto dipende dai gusti personali e dalle abitudini di ognuno.
Non è un caso però, che soprattutto quando si ordina un piatto di formaggi da degustare al ristorante, questi arrivino accompagnati da composte e confetture. L’abbinamento ormai consolidato tra questi due alimenti ha origini antichissime: è presente una citazione attribuita ad Isaia già nell’Antico Testamento (“Quando imparerà a rifiutare il male e scegliere il bene, mangerà ricotta e miele”) e la leggenda narra che anche Giotto ne andasse ghiotto.
Il motivo per cui l’unione di confetture e formaggi risulta vincente, sta nel fatto che questi due ingredienti siano complementari: i formaggi, a prescindere dalle loro caratteristiche, sono sapidi e proteici, mentre le marmellate sono dolci e ricche di zuccheri. Unendo questi sapori così contrastanti si crea un gusto equilibrato che stimola la salivazione e i recettori presenti sulla lingua, rendendo l’abbinamento una festa per le papille gustative.
Per bilanciare in modo perfetto sapidità e dolcezza esistono criteri specifici e abbinamenti assodati sono ormai entrati a far parte della tradizione culinaria italiana. In generale, è bene considerare un principio di proporzionalità diretta tra i due ingredienti: più il formaggio è stagionato, più dovrebbe essere dolce la confettura ad esso abbinata.
Cinque confetture per cinque formaggi
Non tutte le confetture sono realizzate con gli stessi ingredienti ed è necessario considerare il tipo di latte usato per produrre il formaggio in abbinamento (vaccino, caprino, di pecora, ecc.) e tener conto della consistenza dello stesso (morbida, stagionata, semidura, ecc.) per creare la giusta unione e la perfetta esplosione di sapori.
Secondo l’Accademia Italiana della Cucina, più il formaggio è morbido, fresco e delicato, meglio si abbinerà a confetture tendenti all’acidulo; più il formaggio è stagionato, a pasta dura e dal gusto deciso, più la marmellata dovrà essere dolce.
Per meglio comprendere questa sinergia e proporre idee facilmente realizzabili e riproducibili anche a casa, faremo alcuni esempi concreti: ecco quindi cinque suggerimenti per abbinare formaggi e confetture firmate Brezzo.
1. Confettura di sedano caramellato e gorgonzola
La confettura di sedano caramellato è particolarmente indicata per accompagnare i formaggi poco stagionati ed esaltarne il gusto. Questa confettura comprende tra gli ingredienti miele di acacia, zucchero, aceto di miele e pepe in grani, ed è perfetta in abbinamento a tome giovani e raschera. Se si vuole provare una combinazione alternativa, il suggerimento è quello di accostare il gorgonzola alla confettura di sedano caramellato: il dolce dello zucchero andrà infatti ad equilibrare la sapidità del formaggio, la delicatezza del sedano e del miele bilancerà la leggera piccantezza tipica del gorgonzola, creando in bocca un gusto gradevole, molto vicino all’umami.
La confettura ai mirtilli rossi è perfetta in abbinamento ai formaggi stagionati, per equilibrare il loro sapore. Quella di Brezzo è realizzata con 100g di mirtilli rossi per 100g di prodotto finito: il sapore è molto intenso e fruttato ed il profumo, concentrato e delizioso.
Dall’altro lato, il Castelmagno è un formaggio a pasta dura e granulosa, il cui sapore dolce e delicato, diventa sempre più forte e amarognolo a mano a mano che si prolunga il periodo di stagionatura: l’acidulo del mirtillo rosso bilancia la dolcezza di una forma giovane; lo zucchero della frutta concentrata equilibra il gusto deciso di un Castelmagno più stagionato. Indipendentemente dal grado di invecchiamento del formaggio, la confettura di mirtilli rossi Brezzo sarà l’abbinamento perfetto!
La mostarda d’uva (in piemontese “cougnà”) è una conserva tipica della provincia di Cuneo, in particolare di Langhe e Roero. La preparazione unisce molte delle eccellenze del territorio: il mosto d’uva del vino moscato viene arricchito con mele renette, pere, fichi, nocciole I.G.P. del Piemonte, miele, cannella, chiodi di garofano, zucchero e vino marsala.
Il sapore è dolce e particolarmente fruttato: queste caratteristiche la rendono un accompagnamento perfetto per tutti i tipi di formaggio, anche per i più saporiti. Il taleggio, ad esempio, ha un’aroma pungente e un gusto dolce e delicato, che diventa piccante nelle forme più mature: la leggera acidità del vino alla base della cougnà bilancia la dolcezza del taleggio giovane, mentre la dolcezza della frutta e del miele rendono equilibrato il gusto del formaggio più stagionato. La presenza delle nocciole croccanti, inoltre, ben si sposa alla cremosità di questo formaggio.
La confettura di fichi senapati Brezzo, si caratterizza per il delizioso contrasto tra la dolcezza dei fichi e l’inconfondibile sapore piccante della senape. Il suo gusto, dolce e piccante, si rivela perfetto in abbinamento ad infinite tipologie di formaggi di diversa stagionatura.
Assolutamente da provare è l’accostamento della confettura di fichi senapati al pecorino: la frutta equilibra la sapidità importante del formaggio, la senape si sposa alla leggera piccantezza che lo contraddistingue e l’acidulo di questa spezia, ben contrasta il forte gusto di latte di pecora che fa da padrone, rinfrescando il palato al ogni boccone.
La confettura di cipolle rosse è particolarmente indicata in abbinamento a formaggi molto stagionati e saporiti come il provolone, il pecorino, il parmigiano o i formaggi affumicati in genere. Si sposa molto bene anche con i bolliti e può essere utilizzata a crudo per dare un tocco di gusto e originalità a piatti di carne e di pesce (ad esempio, tonno o baccalà).
Questa marmellata è ottima di per sè anche su un semplice crostino di pane, tuttavia, il suggerimento che vogliamo proporre qui, è in abbinamento al provolone, meglio se leggermente piccante. La dolcezza della cipolla e la sapidità decisa del provolone si incontreranno in un connubio di sapore, da far venire l’acquolina in bocca solo al pensiero!
Tutte le confetture e le composte realizzate da Brezzo sono espressione della massima eccellenza del territorio, e della cucina italiana, contengono un’elevata percentuale di frutta fresca e, gli unici ingredienti utilizzati per dolcificare, sono miele e zucchero di canna.
I presupposti sono, oggi come allora, sempre gli stessi: la continua attenzione alla qualità e la ricerca dell’autentica artigianalità dei prodotti.
Le confetture Brezzo sono il risultato di una filosofia orientata alla genuinità, alla sostenibilità e al benessere: deliziose spalmate su una fetta di pane, alleate perfette per chi ama cucinare crostate e dolci e una vera e propria festa per il palato, se abbinate al formaggio giusto a fine pasto.
Scopri tutte le varianti, con amaretti o senza burro!
Le pesche sciroppate sono una soluzione perfetta per gustare questo dolce frutto anche nei mesi successivi alla raccolta. I bambini le adorano per quel colore giallo acceso e il sapore zuccherino, i grandi amano consumarle perché si prestano a gradevoli abbinamenti ed evocano preziosi ricordi.
Sicuramente avrai già assaggiato le pesche sciroppate da sole, oppure insieme al gelato, per un fine pasto o una merenda indimenticabili… ma il loro utilizzo non finisce qui! Hai mai pensato, per esempio, di cucinare una torta con pesche sciroppate? Il procedimento è davvero molto semplice, il risultato è delizioso. Ecco alcune delle migliori ricette di Torta alle Pesche Sciroppate e… buon divertimento in cucina!
Ricetta tradizionale di Torta alle Pesche Sciroppate
La ricetta tradizionale della torta alla pesche sciroppate è davvero molto semplice. Il primo passo è scegliere il prodotto migliore, quindi pesche sciroppate che garantiscano la giusta consistenza e il giusto grado di dolcezza.
Gli ingredienti sono:
300 g di Pesche Sciroppate Brezzo
200 g di farina per dolci 00
2 tuorli d’uovo
2 bianchi d’uovo
100 g di zucchero semolato
100 g di burro
100 ml di latte
1 bustina di lievito secco per dolci
Zucchero a velo q.b.
Il procedimento di preparazione è abbastanza veloce. Il primo passo è sgocciolare bene le pesche sciroppate, tagliarle a fette e lasciarle all’interno di una coppa. In due recipienti a parte, separa i rossi dai bianchi dell’uovo e monta i bianchi a neve. Miscela, utilizzando una frusta, i rossi dell’uovo con lo zucchero semolato e aggiungi a questo composto la farina setacciata, il lievito, il burro sciolto a bagnomaria, il latte. Ottenuto un composto cremoso, ingloba anche i bianchi nell’impasto.
Versa l’impasto in una teglia rotonda. A questo punto disponi le pesche sciroppate a raggera sulla torta e inforna a 180° per circa 30 minuti. Fai la prova stecchino per verificare la cottura: se, infilzato al centro, risulta ben asciutto, la torta è pronta per essere sfornata. Lasciala raffreddare e spolverala a piacere con dello zucchero a velo. Buon appetito!
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Quali Pesche Sciroppate scegliere
Le Pesche Sciroppate sono protagoniste assolute di questa ricetta. Sceglile di ottima qualità, per assaporare un risultato all’altezza delle tue aspettative! Le Pesche Sciroppate Brezzo vengono raccolte sulle colline soleggiate del Roero e poi lavorate a mano.
Vengono poste sotto sciroppo seguendo una ricetta antica che si tramanda da diverse generazioni. Gli unici ingredienti sono Pesche, acqua e zucchero. Sono disponibili nella versione tradizionale, oppure con Vino Moscato d’Asti D.O.C.G.
Torta Pesche Sciroppate e amaretti
Una variante della torta tradizionale è la Torta di Pesche Sciroppate con gli amaretti. Per prepararla, devi procurarti questi ingredienti:
200 g di farina 00
150 g di Amaretti morbidi Rose della Liguria Brezzo
2 tuorli d’uovo
2 bianchi d’uovo
100 g di zucchero
100 g olio di semi
80 ml di latte
1 busta di lievito per dolci
300 g di Pesche sciroppate Brezzo
Zucchero a velo
Il primo step consiste nel tritare gli Amaretti morbidi del sassello all’interno di un mixer. In un recipiente capiente, amalgama i rossi d’uovo con lo zucchero; quando il composto è cremoso aggiungi la farina, l’olio di semi, il latte, il lievito e gli amaretti tritati.
A parte monta i bianchi dell’uovo e poi inglobali pian piano all’interno della torta. Infine, versa il composto in una teglia rotonda per dolci. Aggiungi le pesche sciroppate tagliate a fette. Cuoci tutto a 180° per circa 30 minuti. Lascia raffreddare la torta e guarniscila con lo zucchero a velo.
Non sei amante degli amaretti e preferisci una versione più light? Un’ottima soluzione è la Torta alle Pesche Sciroppate con yogurt.
In questo caso la ricetta prevede:
200 g di Farina 00
2 bianchi d’uovo
2 tuorli d’uovo
100 g di zucchero semolato
200 g di yogurt
1 bustina di lievito per dolci
300 g di Pesche Sciroppate
Zucchero a velo q.b.
Per preparare questa ricetta devi miscelare lo zucchero e i rossi d’uovo, fino ad ottenere un composto gustoso. Aggiungi un barattolo di yogurt bianco da 200 g. Infine, aggiungi la farina e il lievito per dolci.
Monta a neve i bianchi d’uovo e inglobali nell’impasto. Versa l’impasto allo yogurt nella tortiera, aggiungi le pesche sciroppate e poni il tutto in una teglia. Inforna a 180° per 30 minuti. Il risultato sarà un dolce delicato, morbido e gustoso!
Oltre alla ricetta tradizionale è possibile preparare questo dolce anche senza burro e senza latte. In questo caso avrai bisogno di:
200 g di farina 00 per dolci
2 tuorli d’uovo
2 bianchi d’uovo
100 g di zucchero semolato
120 g di olio di semi
2 cucchiaini di Miele Acacia Brezzo
1 bustina di lievito per dolci
300 g Pesche Sciroppate
Zucchero a velo q.b.
Per preparare la Torta alle Pesche Sciroppate senza burro devi prima di tutto unire il miele all’olio di semi e aggiungere questo composto ai rossi d’uovo amalgamati con lo zucchero. A questo punto, aggiungi anche la farina per dolci setacciata, il lievito e – una volta che il composto è ben amalgamato – i bianchi d’uovo montati a neve.
Versa l’impasto all’interno di una teglia rotonda, poni le pesche sciroppate tagliate a fette e inforna per 30 minuti a 180°. Quando si è raffreddata, guarniscila con zucchero a velo.
Il più antico aceto conosciuto dall’umanità è l’aceto di miele. Utilizzato già dagli Egizi prima della coltivazione della vite, oggi è stato riscoperto per le sue proprietà probiotiche. Brezzo lo produce secondo un processo artigianale unico, trasformando acqua e miele di acacia biologico di altissima qualità in un aceto pregiato, dal sapore delicato e profumatissimo.
In principio fu l’idromele. La mitica bevanda fermentata di acqua e miele (come indica il nome greco: ὕδωρ, hýdor, «acqua» e μέλι, méli, «miele») ha probabilmente aperto la strada all’aceto di miele. Se consideriamo che l’idromele è la bevanda di cui abbiamo più antiche notizie, è di conseguenza probabile quello di miele sia il primo aceto a comparire sulla terra, per il naturale processo di acetificazione che segue quello di fermentazione. L’idromele si otteneva lasciando fermentare acqua e miele, interrompendo il processo nella fase di produzione alcolica. Ma se il processo continuava, allora si otteneva una bevanda più acida, che aveva proprietà eccezionali.
COME UNA BIBITA
L’aceto di miele fu, da principio, una bibita. La più popolare bibita dell’antichità. Prima ancora che si coltivasse la vite, non potendo i succhi di frutta essere conservati a lungo, l’aceto di miele, allungato con acqua, diventava una bevanda rinfrescante, il cui gusto acidulo era apprezzatissimo. Era conosciuto dagli Egizi e nella Grecia antica veniva chiamato oxycrat, una vera e propria bevanda del popolo, conservato in vasi appositi detti oxydes. Ippocrate, filosofo e padre della medicina, lo prescriveva come cura in caso di ferite, piaghe e malanni dell’apparato respiratorio, o come semplice corroborante.
UNA RISCOPERTA DI QUALITÀ
Con l’avvento della viticoltura e della vite l’aceto di miele cadde in disuso, a causa del più facile reperimento dell’uva come materia prima e di costi di produzione inferiori. Oggi però, un paziente lavoro di recupero da parte dei migliori artigiani del miele, sta portando questo aceto alla ribalta, come condimento dalle proprietà assai particolari, superiori a quelle del “normale” aceto d’uva.
PROPRIETÀ
Di sapore gradevolmente acidulo, leggero, di colore chiaro e molto profumato, l’aceto di miele è ricco di enzimi e di sali minerali. I gradi acetici, leggermente inferiori a quelli dell’aceto di vino, lo rendono meno aggressivo per lo stomaco ed estremamente digeribile anche per coloro soffrono di acidità. Se ottenuto attraverso lente fermentazioni e non pastorizzato (proprio come il l’Aceto di Miele Biologico Brezzo) mantiene le proprietà originali che gli derivano dal miele, uno degli alimenti più puri e naturali di cui ci cibiamo (vedi il nostro post COME SI FA IL MIELE):
proprietà disintossicanti per il fegato e l’apparato digerente
porosità antibatteriche che aiutano l’apparato immunitario
proprietà digestive, perché stimola i processi metabolici e aiuta in generale la salute dell’intestino
proprietà antifermentative, che rendono facile la digestione
L’aceto di miele, infine, ha gli stessi utilizzi di quello tradizionale. Può condire insalate e ortaggi, carne e arrosti (se aggiunto in cottura dona profumi delicatissimi), pesce o i piatti di riso freddo. Diluito in acqua e servito freddo – proprio come nell’antichità – funge da ottimo dissetante.
Brezzo unisce la qualità di un prodotto nobile come il miele all’autenticità di una fabbricazione artigianale. Gli unici ingredienti utilizzati sono acqua purissima e finissimo miele di acacia biologico prodotto dall’azienda stessa. Questa miscela viene fatta fermentare, trasformando gli zuccheri contenuti nel miele in alcool. All’interno di vasche d’acciaio, viene sottoposta a un processo di areazione che accelera ciò che naturalmente avverrebbe in natura: l’alcool si trasforma lentamente in un aceto di colore molto chiaro, limpido, dal caratteristico e delicato profumo. Durante il processo di fermentazione il miele non subisce alcuna pastorizzazione e chiarificazione chimica al fine di non distruggere i batteri e gli enzimi naturalmente presenti: gli stessi che garantiscono le eccellenti proprietà probiotiche e organolettiche di questo straordianrio aceto.
Con oltre 30 varietà di miele e 450 tipologie di formaggio diverse, l’Italia è il primo paese al mondo per possibilità di abbinamento tra questi prodotti. Una ricchezza che si esprime non solo attraverso il contrasto tra dolce e salato, ma anche nella possibilità di proporre accostamenti arditi e ricercati, che tengono in considerazione le incredibili differenze di sapori e consistenza tra miele e miele e le altrettante differenti forme sotto cui si presenta il formaggio.
De gustibus
Questa piccola guida non si propone di dettare ferree regole per l’abbinamento miele e formaggio, piuttosto invita i lettori ad una scelta più consapevole in grado di esaltare le materie prime a disposizione.
La classificazione dei formaggi
Se di miele e mieli abbiano parlato a lungo in questo blog, è bene fare alcune precisazioni sui tipi di formaggio e sulla loro classificazione. Essenzialmente, il formaggio si distingue e modifica il proprio gusto in base a tre fondamentali caratteristiche:
La tecnica di produzione, responsabile della consistenza – Il formaggio è, semplificando, la coagulazione della caseina del latte, detta cagliata, che ingloba calcio, fosforo e sostanze grasse, con conseguente separazione del siero. La cagliata viene rotta in modi diversi: più “fine” è la rottura, più il formaggio eliminerà siero e sarà più asciutto e duro. Per ottenere paste ancora più dure la cagliata viene cotta a 48-50 gradi, mentre per i formaggi a pasta filata la cagliata viene lavorata con acqua calda e poi manipolata a mano.
Il tipo di latte, che determina il grado di grassezza e dolcezza – Latte ovino, caprino, bovino e bufalino hanno un diverso tenore di zuccheri e grassi che conferiscono una differente cremosità e struttura aromatica (in base al nutrimento degli animali).
La stagionatura e la conservazione, che influenzano la sapidità e l’intensità del formaggio – basta pensare ai formaggi erborinati o a quelli di grotta, ai formaggi salati in superficie o a quelli aromatici, con croste edibili caratterizzate da muffe nobili.
Concordanza e contrapposizione
L’abbinamento miele e il formaggio si esplicita nella forma di due principali incontri: la contrapposizione o la concordanza. Per contrapposizione si intende la volontà di proporre un abbinamento equilibrante, volto cioè a moderare e limitare certe caratteristiche dei formaggi presi in esame. Invece la concordanza è l’abbinamento che tende a sottolineare ed esaltare le somiglianze. Per contrapposizione avremo: formaggi grassi “contro” mieli dalle note acidule; formaggi sapidi “contro” mieli dolci o amari. Per concordanza avremo formaggi aromatici con mieli aromatici, formaggi acidi con mieli aciduli (o dolci con dolci); formaggi persistenti e strutturati con mieli di forte intensità gusto-olfattiva. Non solo: si possono abbinare formaggi e miele in base alla consistenza come ad esempio, una densa melata di bosco a un gorgonzola morbido e stagionato, prolungando il senso di morbidezza in bocca.
Il gusto del territorio
Un interessante connubio è infine quello territoriale, costruito cioè a partire da mieli e formaggi appartenenti ad un luogo specifico. Si potranno così apprezzare il miele di rododendro (albero che cresce in quota) e il miele di montagna della Valle Maira con i formaggi d’alpeggio piemontesi. Oppure i mieli d’agrumi con i formaggi della Trinacria (Ragusano e Caciocavallo, ad esempio). Un abbinamento classico e caratteristico è quello “sardo”, con miele di corbezzolo e Pecorino sardo.
ABBINAMENTI MIELE FORMAGGIO, INFOGRAFICA
Il matrimonio “imperfetto”, trionfo delle possibilità
La letteratura scientifica parla dell’abbinamento miele formaggio attraverso la metafora del «matrimonio imperfetto», perché il miele, a differenza di bevande come il vino e la birra, non è in grado di esprimere in un unico prodotto elementi di concordanza e contrasto. Questo, lungi da essere un limite, apre alla fantasia. Non essendoci un’unione per eccellenza, saranno il gusto e le nostre sensazioni a decidere lo “sposalizio” che, se si rivela guidato dall’amore, sarà davvero un fecondo e duraturo «matrimonio all’italiana».
Gli abbinamenti
È giunta l’ora di dare i nostri personali suggerimenti, tenendo a mente quanto detto finora e la regola aurea di qualsiasi incontro: il vero amore nasce dall’equilibrio, dalla capacità di esaltare le reciproche caratteristiche, senza obnubilare quelle dell’altro.
Concordanza – Formaggi siciliani come il Ragusano, Pecorino siciliano e Caciocavallo
Contrapposizione – La sua nota aromatica lo rende perfetto per completare formaggi freschi come il Bra Tenero o la Ricotta di capra.
Concordanza – Il suo gusto deciso e amarognolo lo rende un accompagnamento bilanciato con formaggi di lunga stagionatura e saporiti: Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Castelmagno.Contrapposizione – Formaggi profumati e delicati come la ricotta, il Bra tenero e il Sairass (ricotta piemontese). Formaggi di media stagionatura come Taleggio, Raschera, Fontina, Tome giovani.
Concordanza – L’intenso gusto balsamico e di liquirizia lo rende perfetto con formaggi saporiti quali il Ragusano stagionato, il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano o il Grana Trentino.
Contrapposizione – Formaggi caprini freschi e profumati
Concordanza – Miele fortemente aromatico e cremoso, con sentori di olii essenziali. Si sposa con formaggi ovini di media stagionatura come il Pecorino sardo, il Pecorino romano, il Pecorino toscano o il Bitto.
Contrapposizione – Formaggi a pasta grassa non troppo aromatici, per prolungare il piacere delle sue intense note floreali.
Concordanza – La sua freschezza balsamica, di erbe medicinali, lo abbina bene a formaggi di montagna come il Raschera, l’Asiago d’alpeggio, il Castelmagno, la Fontina.
Contrapposizione – Le note mentolate vengono invece esaltate da formaggi freschi come la Toma d’Alba.
Concordanza – Grazie alle sue note salate è ideale in accompagnamento a formaggi stagionati dal gusto
deciso sia a pasta dura (come il parmigiano Reggiano, l’Asiago e il Montasio).
Contrapposizione – le stesse note salate e vegetali lo rendono ottimo con la Robiola di Roccaverano, burrosa e delicata.
Concordanza – Un miele di montagna, dolce e profumato. Si abbina bene con i formaggi di alpeggio.
Contrapposizione – La sua dolcezza può accompagnare formaggi amarognoli, come la Vezzena o il Brunetto.
Concordanza – Il suo sapore caratteristico dato dal timolo, lo rende perfetto in abbinamento a formaggi stagionati e saporiti.
Contrapposizione – Regala sapori particolari con formaggi piccanti, di fossa e con robiole molto profumate.
On the occasion of Cheese 2017 (Bra 15 – 18 September), Italy’s biggest cheese show, we want to devote a detailed guide to of the art of pairing honey and cheese, a triumph of imagination and taste.
With more than 300 types of honey and 450 kinds of different cheeses, Italy is a world leader in possible pairings of these products. This richness is expressed not only by way of the contrast between sweet and savoury, but also in the way bold and sophisticated pairings can be created, which take into account the incredible differences in flavours and consistency between one honey and another, and the equally different forms in which cheese comes
De gustibus
This little guide does not set out to dictate strict rules for pairing honey and cheese, but rather invites readers to make a more conscious choice that can enhance the raw materials available.
Classification of cheeses
If we have spoken at length about honey and honeys in this blog, it would be a good idea to provide some clarification about types of cheese and their classification. Essentially, cheese is distinguished and modifies its flavour on the bases of three fundamental characteristics:
The production method, responsible for the consistency – Simply put, cheese is the coagulation of casein, called curd, which incorporates calcium, phosphorus and fatty substances, with the subsequent separation of the whey. The curd is cut in different ways – the “finer” it is cut, the more the cheese will release whey and the drier and harder it will be. To obtain harder cheeses, the curd is heated at 48-50 degrees, while for stretched-curd cheeses, the curd is steeped in hot water and then kneaded by hand.
The type of milk, which determines the degree of fattiness and sweetness – Sheep’s, goat’s, cow’s and buffalo milks have different sugar and fat contents that give a different creaminess and aromatic structure (depending on how the animals are fed).
Ageing and preservation, which influence the sapidity and strength of flavour of the cheese – just think of blue or cave-aged cheeses, those salted on the surface or aromatic cheese, with edible rinds featuring noble moulds.
Complementary and contrasting
Honey and cheese pairings come in the form of two main encounters: complementary or contrasting. By contrasting we mean the desire to offer a balancing pairing, one aimed at moderating and limiting certain characteristics of the cheeses in question. Complementary pairings, on the other hand, tend to underscore and enhance the similarities. For contrasting we will have: fatty cheeses “against” honeys with acidic notes; savour cheeses “against” sweet or bitter honeys. For complementary we will have acidic cheeses with acidic honeys (or sweet with sweet): persistent, well-structured cheeses with intensely flavoured and strong-smelling honeys. That is not all: cheeses and honeys can be paired on the basis of consistency, for example a dense honeydew honey with a soft, mature gorgonzola, to prolong the feeling of softness in the mouth.
An interesting combination is that of places of origin, created starting with honeys and cheeses belonging to a specific place. In this way one can enjoy rhododendron honey (a bush that grows at altitude) and mountain honey from the Maira Valley with Piedmont alpine pasture cheeses. Or citrus honeys with Sicilian cheeses (Ragusano and Caciocavallo for example). A classic pairing is Sardinian, with strawberry tree honey and Sardinian pecorino.
The “imperfect” marriage, the triumph of possibilities
Scientific literature uses the metaphor of an “imperfect marriage” to describe the pairing of honey and cheese, since unlike other beverages such as wine and beer, honey is not able to express complementary and contrasting elements in a single product. Far from being a limit, however, this gives room for imagination. Not being a union par excellence, it will be the taste and our senses to decide the “marriage” that, if guided by love, will truly be a fruitful and lasting “marriage Italian style”.
Pairings
It is now time to make our personal suggestions, keeping in mind what has been said so far and respecting the golden rule for any encounter: true love is born from balance, and the ability to enhance the mutual characteristics without overshadowing those of the other.
Complementary – Sicilian cheeses such as Ragusano, Sicilian Pecorino and Caciocavallo
Contrasting – its aromatic notes makes it perfect with fresh cheeses such as Bra Tenero or goat’s milk Ricotta.
Complementary – Its decisive, slightly bitter flavour makes it a balanced accompaniment to well-matured, flavourful cheeses: Parmigiano Reggiano, Grana Padano and Castelmagno.
Contrasting – Delicate, fragrant cheeses such as ricotta, Bra Tenero and Sairass (Piedmont ricotta). Medium-aged cheeses such as Taleggio, Raschera, Fontina and young Toma.
Complementary – The intense balsamic and liquorice flavour makes it perfect with flavourful cheeses such as mature Ragusano, Parmigiano Reggiano, Grana Padano or Grana Trentino.
Contrasting – Fresh and fragrant goat cheeses BREZZO ITALIAN DANDELION HONEY
Complementary – A highly aromatic, creamy honey with essential oil notes, it goes well with medium-aged sheep’s milk cheeses such as Sardinian Pecorino, Pecorino Romano, Tuscan Pecorino or Bitto.
Contrasting – Not too aromatic high fat cheeses, to prolong the pleasure of its intense floral notes.
Complementary – the balsamic freshness of medicinal herbs makes it pair well with mountain cheeses such as Raschera, alpine pasture Asiago, Castelmagno and Fontina.
Contrasting – The minty notes on the other hand are enhanced by fresh cheeses such as Toma d’Alba.
Complementary – Its savoury notes make it ideal to pair with well-flavoured mature hard cheeses (such as Parmigiano Reggiano, Asiago and Montasio).
Contrasting – the same savoury, plant notes make it excellent with buttery, delicate Robiola di Roccaverano.
Complementary– A sweet, fragrant mountain honey, it pairs well with alpine pasture cheeses.
Contrasting – Its sweetness contrasts well with slightly bitter cheeses such as Vezzena or Brunetto.
Complementary – Its thyme flavour makes it a perfect combination with flavourful, mature cheeses.
Contrasting – It creates special flavours with sharp or cave-aged cheeses and with very fragrant Robbiola.
Le api sono laboriose: grazie al loro prezioso lavoro, possiamo mettere sulla tua tavola il loro più grande dono, il miele prestigioso, dalla bontà straordinaria. Ma non finisce qui! Le api sono anche produttrici di Melata – che si distingue dal classico mieleper la tipologia di produzione. Il miele di Melata è un vero e proprio elisir di benessere, un toccasana per chi necessita di una ricarica di energia durante la giornata.
Da tre generazioni ci occupiamo con passione della produzione di miele e melata nel Roero.
La melata è una sostanza zuccherina, raccolta dalle api, secreta da alcuni piccoli insetti come gli afidi e le cocciniglie; questi insetti vivono nel bosco (di qui il nome “Melata di Bosco”) e per nutrirsi ingeriscono un’enorme quantità di linfa degli alberi, tanto da dover eliminare poi l’acqua e lo zucchero in eccesso. Questi ingredienti diventano una ricca fonte di nutrimento per formiche e api, grazie alla quantità abbondante di sali minerali e zuccheri!
Le api raccolgono e rielaborano questa sostanza zuccherina, trasformandola in Melata: un concentrato di energia, tutto naturale. La Melata conquista spesso anche chi non gradisce il miele. In particolare è la preferita di chi ama i sapori poco dolci, perché è molto meno dolce del classico miele: offre al palato un retrogusto amarognolo, aromatico, balsamico (che varia in base alla tipologia di melata).
Le Melata è un concentrato di principi nutritivi fondamentali, è particolarmente ricca di sali minerali e di oligoelementi (calcio, magnesio, manganese, sodio, potassio, rame, cromo e ferro); inoltre contiene molte vitamine e numerosi aminoacidi essenziali. Il suo colore scuro – marrone, tendente quasi al nero pece – è dovuto alla presenza dei tantissimi antiossidanti, soprattutto polifenoli.
Quali sono quindi i benefici della Melata? Il miele di melata è un integratore naturale eccellente, utile per contrastare i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare; grazie alla presenza degli enzimi e dei sali minerali, è un alleato indispensabile per gli sportivi e rientra perfettamente in un regime alimentare sano ed equilibrato. Preziosa fonte di ferro, è un ottimo dolcificante, apprezzato anche da chi segue un regime dietetico a basso contenuto di zuccheri, perché contiene un minor numero di zuccheri semplici rispetto al miele. Il miele di melata è un buon sedativo per la tosse; grazie alla presenza degli zuccheri complessi, è benefico per l’intestino, perché contribuisce a proteggere ed incrementare la flora intestinale.
Melata di Bosco del Roero
Questa è la nostra culla, nel Roero risiede la nostra azienda di famiglia: in questa terra ricchissima di materie prime e doni della natura, portiamo avanti un patto di alleanza con la natura, orientato sempre all’eccellenza. Il miele di melata di bosco del Roero è una melata prodotta nei boschi del Roero, dall’alto contenuto di enzimi e di sali minerali. Definito anche “il miele degli sportivi”, è un efficace integratore alimentare, dal colore scuro e dal sapore amarognolo.
Il miele di Melata biologico è un alimento completamente naturale: non viene sottoposto a pastorizzazione né ad altri trattamenti termici, viene estratto con centrifugazione a freddo e decantato in maniera naturale, per essere semplicemente invasettato direttamente nei nostri laboratori. Gli alveari per la raccolta sono posizionati in zone incontaminate, per permettere alle api di operare lontano da fonti di inquinamento, per cui il Miele di Melata biologico è espressione di autentica bontà.
Puoi gustare il miele di melata di bosco del Roero come dolcificante, anche nel caffè, oppure in abbinamento a formaggi stagionati. Se invece preferisci assaporarne fino in fondo la sua grande nota aromatica, spalmalo su una fetta di pane abbrustolito… la semplicità vince sempre!
Sugli abeti rossi tipici delle Alpi (e sugli abeti bianchi tipici degli Appennini) si produce la melata di abete, un prezioso alleato del nostro benessere, dal colore rosso scuro con riflessi verdastri. Particolarmente ricca di sali minerali, si contraddistingue per il suo profumo balsamico, per il sapore di resina e per l’aroma persistente, dal retrogusto amarognolo. Prodotto raro, a causa delle condizioni climatiche spesso avverse (è rinomato soprattutto nei paesi nordici, come la Germania, dove viene considerato il miele per eccellenza).
Puoi gustare la melata di abete spalmadola su una fetta di pane nero e burro, oppure con i formaggi più stagionati o con una fetta di lardo: scoprirai che delizia!
Il periodo di raccolta del Miele di Melata è Agosto-Settembre.
Come usare il Miele di Melata
Puoi usare il Miele di Melata da solo, come integratore naturale, oppure come dolcificante. Puoi gustarlo abbinandolo a piatti di formaggi stagionati, affettati come il lardo, oppure spalamandolo su una fetta di pane abbrustolito.
Dove comprare la Melata di Bosco
Acquista la Melata di Bosco e la Melata di Abete direttamente sul nostro sito: li riceverai comodamente a casa, in pochissimo tempo. Nella sezione Shop, trovi inoltre la Melata di bosco bio, la Melata in formato Salvagoccia e il Dolce Benessere, che unisce le proprietà del miele di melata all’echinacea, all’uncaria e all’astragalo.
Puoi fidarti di Brezzo! Da tre generazioni ci dedichiamo con passione alla produzione di miele, melata e prodotti a base di miele, per dare valore alla generosa terra del Roero, nel massimo rispetto della natura. Scopri chi siamo, come produciamo il nostro Miele e quali sono tutti i nostri prodotti.
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