Miele e formaggio, «matrimonio all’italiana»

 

Con oltre 30 varietà di miele e 450 tipologie di formaggio diverse, l’Italia è il primo paese al mondo per possibilità di abbinamento tra questi prodotti. Una ricchezza che si esprime non solo attraverso il contrasto tra dolce e salato, ma anche nella possibilità di proporre accostamenti arditi e ricercati, che tengono in considerazione le incredibili differenze di sapori e consistenza tra miele e miele e le altrettante differenti forme sotto cui si presenta il formaggio.

 

De gustibus

Questa piccola guida non si propone di dettare ferree regole per l’abbinamento miele e formaggio, piuttosto invita i lettori ad una scelta più consapevole in grado di esaltare le materie prime a disposizione.

 

La classificazione dei formaggi

Se di miele e mieli abbiano parlato a lungo in questo blog, è bene fare alcune precisazioni sui tipi di formaggio e sulla loro classificazione. Essenzialmente, il formaggio si distingue e modifica il proprio gusto in base a tre fondamentali caratteristiche:

    1. La tecnica di produzione, responsabile della consistenza – Il formaggio è, semplificando, la coagulazione della caseina del latte, detta cagliata, che ingloba calcio, fosforo e sostanze grasse, con conseguente separazione del siero. La cagliata viene rotta in modi diversi: più “fine” è la rottura, più il formaggio eliminerà siero e sarà più asciutto e duro. Per ottenere paste ancora più dure la cagliata viene cotta a 48-50 gradi, mentre per i formaggi a pasta filata la cagliata viene lavorata con acqua calda e poi manipolata a mano.
    2. Il tipo di latte, che determina il grado di grassezza e dolcezza – Latte ovino, caprino, bovino e bufalino hanno un diverso tenore di zuccheri e grassi che conferiscono una differente cremosità e struttura aromatica (in base al nutrimento degli animali).
    3. La stagionatura e la conservazione, che influenzano la sapidità e l’intensità del formaggio – basta pensare ai formaggi erborinati o a quelli di grotta, ai formaggi salati in superficie o a quelli aromatici, con croste edibili caratterizzate da muffe nobili.

Concordanza e contrapposizione
L’abbinamento miele e il formaggio si esplicita nella forma di due principali incontri: la contrapposizione o la concordanza. Per contrapposizione si intende la volontà di proporre un abbinamento equilibrante, volto cioè a moderare e limitare certe caratteristiche dei formaggi presi in esame. Invece la concordanza è l’abbinamento che tende a sottolineare ed esaltare le somiglianze. Per contrapposizione avremo: formaggi grassi “contro” mieli dalle note acidule; formaggi sapidi “contro” mieli dolci o amari. Per concordanza avremo formaggi aromatici con mieli aromatici, formaggi acidi con mieli aciduli (o dolci con dolci); formaggi persistenti e strutturati con mieli di forte intensità gusto-olfattiva. Non solo: si possono abbinare formaggi e miele in base alla consistenza come ad esempio, una densa  melata di bosco a un gorgonzola morbido e stagionato, prolungando il senso di morbidezza in bocca.

Il gusto del territorio

Un interessante connubio è infine quello territoriale, costruito cioè a partire da mieli e formaggi appartenenti ad un luogo specifico. Si potranno così apprezzare il miele di rododendro (albero che cresce in quota) e il miele di montagna della Valle Maira con i formaggi d’alpeggio piemontesi. Oppure i mieli d’agrumi con i formaggi della Trinacria (Ragusano e Caciocavallo, ad esempio). Un abbinamento classico e caratteristico è quello “sardo”, con miele di corbezzolo e Pecorino sardo.

 

 

ABBINAMENTI MIELE FORMAGGIO, INFOGRAFICA

Il matrimonio “imperfetto”, trionfo delle possibilità

La letteratura scientifica parla dell’abbinamento miele formaggio attraverso la metafora del «matrimonio imperfetto», perché il miele, a differenza di bevande come il vino e la birra, non è in grado di esprimere in un unico prodotto elementi di concordanza e contrasto. Questo, lungi da essere un limite, apre alla fantasia. Non essendoci un’unione per eccellenza, saranno il gusto e le nostre sensazioni a decidere lo “sposalizio” che, se si rivela guidato dall’amore, sarà davvero un fecondo e duraturo «matrimonio all’italiana».

Gli abbinamenti

È giunta l’ora di dare i nostri personali suggerimenti, tenendo a mente quanto detto finora e la regola aurea  di qualsiasi incontro: il vero amore nasce dall’equilibrio, dalla capacità di esaltare le reciproche caratteristiche, senza obnubilare quelle dell’altro.

MIELE ITALIANO DI ACACIA BREZZO

Concordanza – In abbinamento con yogurt, ricotta fresca di capra o vaccina.
Contrapposizione – Mascarpone (grassezza), formaggi erborinati (sapidità).

MIELE ITALIANO DI ARANCIO BREZZO

Concordanza – Formaggi siciliani come il Ragusano, Pecorino siciliano e Caciocavallo
Contrapposizione – La sua nota aromatica lo rende perfetto per completare formaggi freschi come il Bra Tenero o la Ricotta di capra.

MIELE ITALIANO DI CASTAGNO BREZZO

Concordanza – Il suo gusto deciso e amarognolo lo rende un accompagnamento bilanciato con formaggi di lunga stagionatura e saporiti: Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Castelmagno.Contrapposizione –  Formaggi profumati e delicati come la ricotta, il Bra tenero e il Sairass (ricotta piemontese). Formaggi di media stagionatura come Taleggio, Raschera, Fontina, Tome giovani.

MIELE ITALIANO DI EUCALIPTO BREZZO

Concordanza – L’intenso gusto balsamico e di liquirizia lo rende perfetto con formaggi saporiti quali il Ragusano stagionato, il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano o il Grana Trentino.
Contrapposizione – Formaggi caprini freschi e profumati

MIELE ITALIANO DI TARASSACO BREZZO

Concordanza – Miele fortemente aromatico e cremoso, con sentori di olii essenziali. Si sposa con formaggi ovini di media stagionatura come il Pecorino sardo, il Pecorino romano, il Pecorino toscano o il Bitto.
Contrapposizione – Formaggi a pasta grassa non troppo aromatici, per prolungare il piacere delle sue intense note floreali.

MIELE ITALIANO DI TIGLIO BREZZO

Concordanza – La sua freschezza balsamica, di erbe medicinali, lo abbina bene a formaggi di montagna come il Raschera, l’Asiago d’alpeggio, il Castelmagno, la Fontina.
Contrapposizione – Le note mentolate vengono invece esaltate da formaggi freschi come la Toma d’Alba.

MELATA DI BOSCO BREZZO

Concordanza – Grazie alle sue note salate è ideale in accompagnamento a formaggi stagionati dal gusto
deciso sia a pasta dura (come il parmigiano Reggiano, l’Asiago e il Montasio).
Contrapposizione –  le stesse note salate e vegetali lo rendono ottimo con la Robiola di Roccaverano, burrosa e delicata.

MIELE ITALIANO DI RODODENDRO BREZZO

Concordanza – Un miele di montagna, dolce e profumato. Si abbina bene con i formaggi di alpeggio.
Contrapposizione – La sua dolcezza può accompagnare formaggi amarognoli, come la Vezzena o il Brunetto.

MIELE ITALIANO DI CORBEZZOLO BREZZO

Contrapposizione – Miele dalla caratteristica nota amara che è bene abbinare in contrasto con formaggi dolci e grassi.

MIELE ITALIANO DI TIMO BREZZO

Concordanza – Il suo sapore caratteristico dato dal timolo, lo rende perfetto in abbinamento a formaggi stagionati e saporiti.
Contrapposizione – Regala sapori particolari con formaggi piccanti, di fossa e con robiole molto profumate.

On the occasion of Cheese 2017 (Bra 15 – 18 September), Italy’s biggest cheese show, we want to devote a detailed guide to of the art of pairing honey and cheese, a triumph of imagination and taste.

With more than 300 types of honey and 450 kinds of different cheeses, Italy is a world leader in possible pairings of these products.  This richness is expressed not only by way of the contrast between sweet and savoury, but also in the way bold and sophisticated pairings can be created, which take into account the incredible differences in flavours and consistency between one honey and another, and the equally different forms in which cheese comes

De gustibus

This little guide does not set out to dictate strict rules for pairing honey and cheese, but rather invites readers to make a more conscious choice that can enhance the raw materials available.

Classification of cheeses

If we have spoken at length about honey and honeys in this blog, it would be a good idea to provide some clarification about types of cheese and their classification. Essentially, cheese is distinguished and modifies its flavour on the bases of three fundamental characteristics:

The production method, responsible for the consistency – Simply put, cheese is the coagulation of casein, called curd, which incorporates calcium, phosphorus and fatty substances, with the subsequent separation of the whey. The curd is cut in different ways – the “finer” it is cut, the more the cheese will release whey and the drier and harder it will be. To obtain harder cheeses, the curd is heated at 48-50 degrees, while for stretched-curd cheeses, the curd is steeped in hot water and then kneaded by hand.

  1. The type of milk, which determines the degree of fattiness and sweetness – Sheep’s, goat’s, cow’s and buffalo milks have different sugar and fat contents that give a different creaminess and aromatic structure (depending on how the animals are fed).
  1. Ageing and preservation, which influence the sapidity and strength of flavour of the cheese – just think of blue or cave-aged cheeses, those salted on the surface or aromatic cheese, with edible rinds featuring noble moulds.

Complementary and contrasting

Honey and cheese pairings come in the form of two main encounters: complementary or contrasting. By contrasting we mean the desire to offer a balancing pairing, one aimed at moderating and limiting certain characteristics of the cheeses in question. Complementary pairings, on the other hand, tend to underscore and enhance the similarities. For contrasting we will have: fatty cheeses “against” honeys with acidic notes; savour cheeses “against” sweet or bitter honeys. For complementary we will have acidic cheeses with acidic honeys (or sweet with sweet): persistent, well-structured cheeses with intensely flavoured and strong-smelling honeys. That is not all: cheeses and honeys can be paired on the basis of consistency, for example a dense honeydew honey with a soft, mature gorgonzola, to prolong the feeling of softness in the mouth.

An interesting combination is that of places of origin, created starting with honeys and cheeses belonging to a specific place. In this way one can enjoy rhododendron honey (a bush that grows at altitude) and mountain honey from the Maira Valley with Piedmont alpine pasture cheeses. Or citrus honeys with Sicilian cheeses (Ragusano and Caciocavallo for example). A classic pairing is Sardinian, with strawberry tree honey and Sardinian pecorino.

The “imperfect” marriage, the triumph of possibilities

Scientific literature uses the metaphor of an “imperfect marriage” to describe the pairing of honey and cheese, since unlike other beverages such as wine and beer, honey is not able to express complementary and contrasting elements in a single product.  Far from being a limit, however, this gives room for imagination. Not being a union par excellence, it will be the taste and our senses to decide the “marriage” that, if guided by love, will truly be a fruitful and lasting “marriage Italian style”.

Pairings

It is now time to make our personal suggestions, keeping in mind what has been said so far and respecting the golden rule for any encounter: true love is born from balance, and the ability to enhance the mutual characteristics without overshadowing those of the other.

BREZZO ITALIAN ACACIA HONEY

Complementary – Paired with yoghurt, fresh goat or cow’s milk ricotta.
Contrasting – Mascarpone (fattiness), blue cheeses (sapidity).

BREZZO ITALIAN ORGANGE HONEY

Complementary – Sicilian cheeses such as Ragusano, Sicilian Pecorino and Caciocavallo
Contrasting – its aromatic notes makes it perfect with fresh cheeses such as Bra Tenero or goat’s milk Ricotta.

BREZZO ITALIAN CHESTNUT HONEY

Complementary – Its decisive, slightly bitter flavour makes it a balanced accompaniment to well-matured, flavourful cheeses:  Parmigiano Reggiano, Grana Padano and Castelmagno.
Contrasting –  Delicate, fragrant cheeses such as ricotta, Bra Tenero and Sairass (Piedmont ricotta). Medium-aged cheeses such as Taleggio, Raschera, Fontina and young Toma.

BREZZO ITALIAN EUCALYPTUS HONEY

Complementary – The intense balsamic and liquorice flavour makes it perfect with flavourful cheeses such as mature Ragusano, Parmigiano Reggiano, Grana Padano or Grana Trentino.
Contrasting – Fresh and fragrant goat cheeses
BREZZO ITALIAN DANDELION HONEY
Complementary – A highly aromatic, creamy honey with essential oil notes, it goes well with medium-aged sheep’s milk cheeses such as Sardinian Pecorino, Pecorino Romano, Tuscan Pecorino or Bitto.
Contrasting – Not too aromatic high fat cheeses, to prolong the pleasure of its intense floral notes.

BREZZO ITALIAN LIME TREE HONEY

Complementary – the balsamic freshness of medicinal herbs makes it pair well with mountain cheeses such as Raschera, alpine pasture Asiago, Castelmagno and Fontina.
Contrasting – The minty notes on the other hand are enhanced by fresh cheeses such as Toma d’Alba.

BREZZO FOREST HONEY

Complementary – Its savoury notes make it ideal to pair with well-flavoured mature hard cheeses (such as Parmigiano Reggiano, Asiago and Montasio).
Contrasting –  the same savoury, plant notes make it excellent with buttery, delicate Robiola di Roccaverano.

BREZZO ITALIAN RHODODENDRON HONEY

Complementary– A sweet, fragrant mountain honey, it pairs well with alpine pasture cheeses.
Contrasting – Its sweetness contrasts well with slightly bitter cheeses such as Vezzena or Brunetto.

BREZZO ITALIAN ARBUTUS HONEY

Contrasting – A honey with typical bitter notes that is best paired in contrast with sweet, fatty cheeses.

BREZZO ITALIAN THYME HONEY  

Complementary – Its thyme flavour makes it a perfect combination with flavourful, mature cheeses.
Contrasting – It creates special flavours with sharp or cave-aged cheeses and with very fragrant Robbiola.

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