Tre mieli rari per iniziare il nuovo anno

Tre mieli rari per iniziare il nuovo anno

Brezzo produce moltissime varietà di mieli italiani, ma seleziona anche alcune chicche provenienti dall’estero: mieli rari, dalle proprietà uniche. Se è vero che ogni inizio d’anno porta con sé novità e scoperte, aprite le porte della vostra dispensa a questi prodotti davvero particolari e sperimenterete nuovi modi di declinare la dolcezza!

MIELE DI ULMO

Il miele di Ulmo è prodotto dai fiori dell’albero dell’Eucryphia Cordifolia – volgarmente chiamato Ulmo – originario del Cile. Si tratta di un grande arbusto sempreverde che può crescere fino ai 30 metri di altezza. Fa parte delle foreste pluviali temperate che crescono a Valdivia nella Regione dei Laghi. Da gennaio a marzo l’Ulmo produce grandi fiori bianchi simili alla camelia. Durante la fioritura, nelle aree dove è diffuso, le pendici delle montagne si ricoprono di un manto di meravigliosi fiori bianchi che ricorda la neve.

Un gusto unico

Quello di Ulmo è un miele dalla cristallizzazione sottile ed omogenea, caratterizzato da una consistenza molto cremosa. Di colore ambrato, all’olfatto offre sentori fruttati e di erbe officinali. L’aspetto aromatico rispecchia il profumo, ricordando delicati sentori vegetale di frutta matura, con note di anice, gelsomino, vaniglia, chiodi di garofano e caramello.

Un antibatterico naturale

Come il miele di Manuka, anche quello di Ulmo è dotato di proprietà antibatteriche.  Studi condotti presso l’Università Pontificia di Santiago del Cile hanno dimostrato che il miele di Ulmo aiuta a combattere batteri insidiosi come lo Stafilococco e l’Escherichia Coli, che a volte sono resistenti agli antibiotici. In vitro si è osservato che il miele di Ulmo è in grado di inibire la crescita di alcuni batteri patogeni e possiede un’aziona fungicida e fungostatica.

Anche per questo miele la dose consigliata di assunzione è un cucchiaino o due al giorno, preferibilmente al mattino.

MIELE DI CAFFÈ DEL BRASILE

Il miele di Caffè è piuttosto raro e ricercato. Proviene dal Brasile (ma si torva anche in Colombia), dove le arnie vengono posizionate vicino alle piantagioni di caffè e si nutrono esclusivamente del nettare e del polline di queste piante. Di colore tendente all’ambrato, una volta cristallizzato assume una sfumatura più chiara e una consistenza cremosa. Il sapore è davvero particolare ed è la nota che lo distingue da tutte le altre varietà. Il miele di caffè contiene infatti piccole quantità di caffeina ed altre sostanze. Alla nota dolce e tipica del miele, aggiunge un retrogusto di caffè e orzo, delicato e persistente. Una vera chicca per appassionati.

Le api fanno bene al caffè (e a chi lo coltiva).

Uno studio dell’Istituto Smithsonian per le ricerche tropicali ha dimostrato che la presenza di arnie vicino alle piantagioni di caffè contribuisce ad un aumento di produzione. Quando sono presenti gli insetti impollinatori, il peso delle bacche di caffè aumenta del 7%, un valore che arriva fino al 25% se a impollinare le piante sono le api. Il miele di caffè, infine, se adeguatamente diffuso, potrebbe diventare un’ottima integrazione di reddito per le cooperative di raccoglitori, contribuendo, nel contempo, a salvaguardare la biodiversità.

MIELE DI LAVANDA

Concludiamo questa carrellata di mieli rari e internazionali con il miele di Lavanda. Raccolto tra giugno e luglio, è senza dubbio uno dei mieli più pregiati che si possono trovare sul mercato. Il colore è giallo chiaro e la cristallizzazione è molto rapida e a cristalli fini, molto piacevoli al palato in quanto di consistenza soffice e cremosa. 

Un sapore delicato

La nota caratteristica di questo miele è data dal profumo, che ricorda il fiore della lavanda e dal sapore delicatissimo e cremoso. Un miele che – visto lo spiccato profilo aromatico – si abbina a formaggi di media stagionatura: il Montasio, i caprini, ma anche il pecorino sardo e siciliano. E’ anche ottimo spalmato sul pane o su una fetta biscottata per una colazione carica di gusto e profumo. 

Scopri tutti i mieli Brezzo sul nostro sito!

[:en]

Brezzo produces many varieties of Italian honey, but also selects a number of gems from other countries – rare honeys with unique properties.  If it’s true that the start of every new year brings changes and discoveries, make room in your pantry for these truly special new products and enjoy new ways of expressing sweetness!

ULMO HONEY

Ulmo honey derives from the flowers of the Eucryphia Cordifolia tree – commonly called Ulmo – native to Chile.  It is a large evergreen tree that can reach 30 metres in height. It grows in the Valdivian temperate rain forests around the Chilean Lake District. From January to March, the Ulmo produces large white flowers similar to camellias. During blossom time, in areas where it is widespread, the slopes of the mountains are covered with a mantle of beautiful white flowers that looks like snow.

A unique flavour

Ulmo honey is characterized by fine crystallization and a very creamy consistency. Amber in colour and fragrant with hints of fruit and medicinal herbs, the aromatic profile mirrors the fragrance, recalling delicate hints of ripe fruit and aniseed, jasmine, vanilla, clove and caramel notes.

Naturally antibacterial

Like Manuka honey, Ulmo honey also has antibacterial properties. Studies carried out at the Pontifical University of Chile in Santiago have shown that Ulmo honey helps fight insidious bacteria such as Staphylococcus and Escherichia Coli, which are sometimes resistant to antibiotics. In vitro studies have shown that Ulmo honey is able to inhibit the growth of some pathogenic bacteria, and to have a fungicidal and fungostatic action.

The recommended dose of this honey is also a teaspoon or two a day, preferably in the morning.

BRAZILIAN COFFEE HONEY

Coffee honey is somewhat rare and sought-after. It comes from Brazil (but is also found in Columbia), where hives are situated close to coffee plantations, and the bees feed only on the nectar and pollen of these plants. Originally tending towards amber, it takes on a lighter colour and a creamy consistency once crystallized.

The flavour is truly unique since Coffee honey contains small quantities of caffeine and other substances, and is the factor that distinguishes it from all the other varieties.   To the typically sweet note of honey, it adds a delicate and persistent aftertaste of coffee and barley. A real treat for aficionados.

Bees are good for coffee (and for those who grow it).

A study by the Smithsonian Institute for Tropical Research has shown that locating beehives near coffee plantations contributes to an increase in production. When insect pollinators are present, the weight of coffee beans increase by 7%, which can reach as much as 25% if the pollinators are bees. Finally, if adequately popularized, coffee honey could become an excellent additional income for coffee-picker cooperatives, and at the same time contribute to preserving biodiversity.

LAVENDER HONEY

We end this medley of rare, international honeys with Lavender honey. Gathered in Provence between June and July, it is without doubt one of the most sought-after honeys to be found on the market. Pale yellow in colour, crystallization is rapid with fine crystals, and the soft, creamy consistency is very agreeable to the palate.

A delicate flavour

This honey’s characteristic note comes from the fragrance, which recalls lavender flowers, and the delicate, creamy flavour. Given its distinctive aromatic profile, this honey pairs well with medium-mature cheeses – Montasio, Caprino, but also Sardinian and Sicilian Pecorino. It is also excellent spread on bread or a crispbread for a tasty, fragrant breakfast. 

Discover all Brezzo honeys on our website!

Natale e Capodanno dedicati a chi ama il gusto

Le feste natalizie e il cenone sono alle porte ed è tempo di regali. Ogni vero dono, se fatto con il cuore, dovrebbe essere studiato sui gusti e sui desideri della persona che lo riceverà. Ecco alcuni suggerimenti per un perfetto “abbinamento”.

Charles Dudley Warner, scrittore statunitense di fine XIX secolo, ci ha lasciato una bella definizione di “regalo”. «L’eccellenza di un dono – scriveva Warner – sta nella sua adeguatezza, piuttosto che nel suo valore».  Anche Brezzo crede che ad ogni persona corrisponda un regalo ideale, quel dono che riesce a farsi ricordare per le corrispondenze del cuore – e del gusto – che è in grado di attivare. Vi proponiamo perciò un piccolo e divertente gioco. Abbiamo scelto alcuni “caratteri” e “tipi” a cui abbiamo dedicato un nostro prodotto, nella speranza che possiate ispirarvi e scegliere l’idea alimentare Brezzo che fa al caso vostro!

DEDICATO A CHI AMA I PICCOLI REGALI FATTI CON AMORE

«Non è la dimensione del dono che conta, ma la dimensione del cuore che lo regala».

Questa celebre frase di un anomino aforista sembra perfetta per introdurre i Mignon e gli astucci di Composta Bio e Creme Di Miele Brezzo. Piccoli nel formato, grandi nel gusto e nella salute. Le nostre composte sono un concentrato di frutta da agricoltura biologica certificata dall’ente Bioagricert: vengono realizzate senza zuccheri aggiunti, ovvero solo con gli zuccheri naturalmente presenti nella frutta: sono dunque ideali per diete a basso contenuto calorico. Ideali per la colazione, per uno spuntino o una guarnizione di un dolce. Ideali anche per moderare la quantità di zuccheri in un periodo a volte “sovraccarico di dolcezza”!

Le creme di miele, invece, sono deliziose creme a base di miele di acacia e ingredienti d’eccellenza come la pasta di mandorle italiane, la pasta di nocciole Piemonte, il cioccolato gianduja, il caffè e la deliziosa pasta di pistacchio della Sicilia.  Sono creme naturali, energetiche, senza conservanti, senza grassi aggiunti, ideali per la prime colazioni, per la merenda, per le occasioni di festa. Un consiglio creativo? Provate a spalmarle su di una fetta di panettone o di pandoro!

I Mignon e astici in legno presentano una selezione di cinque diversi gusti di Composte Bio o Creme di Miele in due formati:

  1. Gli astucci in legno presentati in gradevoli confezioni con base in legno pregiato.
  1. Gli astucci regalo, cinque gusti di composte in una elegante e colorata confezione rettangolare in acetato, perfetta per essere regalata singolarmente o aggiunta ad un pacco di prodotti.

DEDICATO A CHI AMA SPERIMENTARE

La vera gioia della vita è fare nuove esperienze. Conoscere nuovi posti, superare gli orizzonti, assaggiare e godere di nuovi gusti e profumi. Se anche voi conoscete uno di questi incessanti “sperimentatori” non esitate a regalare loro una Collezione Brezzo. Si tratta di sei vasetti di specialità Brezzo divisi in tre diverse collezioni, confezionate in un elegante confezione regalo dalla forma esagonale:

  1. COLLEZIONE 6 MIELI BIO  – Per chi vuole partire con grinta e gusto alla mattina, con un sapore sempre nuovo.
  1. COLLEZIONE 6 COMPOSTE BIO  Per chi ama la frutta naturale con un tocco di energia.
  1. COLLEZIONE 6 CONFETTURE PER FORMAGGI – Per i fanatici del più goloso degli abbinamenti e un’ottima idea per rendere fantasioso il Cenone di Capodanno! 

DEDICATO A CHI NON SI ACCONTENTA

Scegliere, scegliere, scegliere. Ci sono persone che, dei regali, amano la varietà, la possibilità di scegliere sempre una sfumatura nuova. Doni sfaccettati, che non si esauriscono scartando un solo pacchetto. Regalate loro un cilindro Brezzo, novità del 2017, avranno l’imbarazzo della scelta! Si tratta di idee regalo decisamente originali e sfiziose. Due selezioni presentate in un formato cilindrico:

  1. CILINDRI MIGNON   La prima è composta da cinque cilindri in acetato, ognuno dei quali contenente una diversa selezione di tre mignon, ognuna differenziata da un sigillo di colore diverso. Compongono la gamma il Tris Mignon Miele Biologico, il Tris di Composta Biologica, il Tris di Confetture per Formaggi, il Tris di Creme al Miele e il Tris di Fruttamiel.
  2. CILINDRI CON VASETTI DA 100 GRAMMI  – La seconda selezione è composta da quattro tris di vasi da 100 grammi. Anche qui i cilindri sono in acetato e ogni selezione è contrassegnata da un sigillo di diverso colore. La linea si compone del Tris di Miele, del Tris di Frutta Golosa, del Tris di Creme al Miele e del Tris di Confetture per Formaggi. Sia i cilindri piccoli che quelli grandi sono arricchiti da un pratico cordoncino, di colore diverso.

DEDICATO AGLI SPECIALISTI DEL GUSTO E AL CENONE DI CAPODANNO

Gli specialisti del gusto sono cacciatori della tipicità. Sempre informati, attenti, scrupolosi, ricercano sapori unici e rari. Non scendono a compromessi e prediligono sempre la qualità alla quantità. Per questi instancabili ricercatori, Brezzo offre specialità alimentari selezionate da alcuni territori d’eccellenza. Perle dell’enogastronomia internazionale che possono essere apprezzate ancora di più durante uno dei molti momenti conviviali delle feste natalizie, donando un tocco esotico alle nostre tavole.

ANTIPASTI – Per chi ama i gusti decisi, regalate una terrina di Jean Brunet, che Brezzo distribuisce in Italia: da oltre 100 anni sono specialisti dei paté e delle terrine di carne.

SECONDO – Perché non presentare un secondo speciale a base di foie gras? Brezzo distribuisce i patà di Foie Gras e i paté di canard della EDEL, rinomata azienda di Strasburgo, patria della lavorazione di questo prodotto.

DOLCE – La spagna, subito dopo l’Italia, è una delle nazioni dove la cultura del torrone è più diffusa. Stupite i commensali con un torrone El Amendro, proveniente da Alicante, località spagnola da millenni specializzata nella produzione di torrone alle mandorle: è considerato il migliore in terra iberica!

Scopri tutte le specialità alimentari Brezzo sul nostro sito!

[:en]

Christmas is approaching and it’s time to think about gifts. Each gift, if truly given with affection, must reflect the tastes and wishes of the person who will receive it. Here are some suggestions for the perfect “match”.

Charles Dudley Warner, an American writer from the end of the 19th century, gave a lovely definition of “gift”. “The excellence of a gift”, he wrote, “lies in its suitability rather than in its value”. Brezzo also believe that there is an ideal gift for each person, a gift that is remembered for the emotions – and taste – that it is able to arouse. We therefore suggest an amusing little game. We have selected some “characters” and “types” to each of which we have dedicated one of our products, in the hope that this will inspire you to choose the Brezzo product that fits your needs.

FOR THOSE WHO LIKE SMALL PRESENTS GIVEN WITH LOVE

“It is not the size of the gift that counts but the size of the heart that gives it.”

This famous saying by an anonymous writer is the perfect introduction for the Mignon (miniature) and presentation boxes of Brezzo Composta Bio (organic compote) and Creme Di Miele (honey creams). Small in size but great in taste and beneficial for health. Our compotes are made from fruit concentrates certified as organic by Bioagricert: they are made without added sugar, just with the sugar that is naturally present in the fruit.  They are therefore ideal for low calorie diets. Perfect for breakfast, for a snack or to garnish a dessert.

Our creme di miele (honey creams), on the other hand, consists of delicious creams with a base of acacia honey and outstanding ingredients such as Italian almond paste, Piedmont hazelnut paste, gianduja chocolate, coffee, and delicious Sicilian pistachio paste. They are natural products, full of energy, without preservatives, without added fat, ideal for breakfast, for a snack, or for a festive occasion. A creative suggestion? Try spreading them on a slice of panettone or pandoro!

The Mignon (miniature) and wooden presentation boxes contain a selection of five different flavours of Composte Bio (organic compote) or Creme di Miele (honey creams) in two formats:

  1. Wooden boxes, attractively presented, with the base in high quality wood.
  1. Gift boxes containing five types of compote in an elegant, colourful rectangular acetate box, perfect for a single gift or added to a package of products.

FOR THOSE WHO LIKE TO EXPERIMENT

The real joy in life is to try out new experiences. To get to know new places, reach new horizons, taste and enjoy new flavours and perfumes. If you know one of these incessant “experimenters” do not hesitate to give them a Collezione Brezzo (Brezzo Collection).  It consists of six jars of Brezzo specialities divided into three different collections, presented in elegant hexagonal gift packaging:

  1. COLLEZIONE 6 MIELI BIO (Collection of 6 organic honeys)
    For those who wish to start their morning with energy and enthusiasm, with different flavours each time.
  1. COLLEZIONE 6 COMPOSTE BIO (Collection of 6 organic compotes)

For those who love natural fruit with a touch of energy.

  1. COLLEZIONE 6 CONFETTURE PER FORMAGGI (Collection of 6 preserves for cheese)

For fanatics of this most delicious of pairings. 

FOR THOSE WHO ARE NEVER SATISFIED

Choose, choose, choose. There are some people who like variety in their gifts, the possibility of always choosing something a bit different. Multi-faceted gifts, that are not finished when you throw away the packaging. Give them a Brezzo “cylinder”, new for 2017.  They will be spoilt for choice!

These are distinctly original and appetizing gifts. There are two selection presented in cylindrical packaging:

  1. MIGNON CYLINDERS The first consists of five acetate cylinders, each of which contains a selection of three mignon (miniatures), each with a seal of a different colour. They comprise Tris Mignon Miele Biologico (Trio of miniature organic honey), Tris di Composta Biologica (Trio of organic compote), Tris di Confetture per Formaggi (Trio of preserves for cheese), Tris di Creme al Miele (Trio of honey creams) and Tris di Fruttamiel (Trio of fruit honey).
  1. CYLINDERS OF 100 GRAMME JARS The second selection consists of four 100 gramme jars. Each acetate cylinder bears a seal of a different colour. The range consists of Tris di Miele (Trio of honey), Tris di Frutta Golosa (Trio of delicious fruit), Tris di Creme al Miele (Trio of honey creams) and Tris di Confetture per Formaggi (Trio of preserves for cheese). Both the small and large cylinders are embellished with a practical lanyard, in various colours.

FOR GOURMETS

Gourmets search for typicality. They are always well-informed, attentive, with an eye for detail, and they seek out unique, rare flavours. They never compromise and always prefer quality to quantity. For these tireless researchers, Brezzo offers speciality food products selected from various excellent locations. Pearls of international gastronomy that can be appreciated even more during convivial occasions during the festive season, giving the table an exotic touch.

STARTERS  – For those who like strong flavours, give a Jean Brunet terrine, distributed in Italy by Brezzo. They have specialised in paté and meat terrines for over 100 years.

MAINS – Why not give a very special main course based on foie gras? Brezzo distributes foie gras paté and duck paté produced by EDEL, a renowned firm in Strasbourg, home of these products.

DESSERT – Spain, after Italy, is the country where torrone (nougat) is most widespread. Amaze your fellow diners with El Amendro nougat, made in Alicante, a place where almond nougat has been produced for millennia.  It is considered to be the best in Spain!

Discover all our food specialities on the Brezzo website!

Le api che inventarono le mummie: quattro curiosità sugli insetti più laboriosi del mondo

Conosciamo davvero il mondo delle api? Sapevate che la nostra relazione con questi laboriosi insetti risale a più di 9 mila anni fa? Che attraverso le api l’uomo ha imparato la tecnica della mummificazione? E cosa fanno le api d’inverno? Dedichiamo questo post a svelare alcune curiosità sulle api e a sfatare alcuni miti.

UN’ALLENAZA PREISTORICA

Tra le cooperazioni “socio-economiche” che si sono spontaneamente formate tra differenti specie animali, una delle più longeve è sicuramente quella instaurata tra uomini e api: la prima immagine iconografica che ne testimonia l’alleanza, cioè la raffigurazione di un alveare e di un cacciatore di miele – venne ritrovata nel 1921 sulla parete di Cueva della Araña – una grotta spagnola sita nella provincia di Valencia – e risale a circa 9000 anni fa. L’apicoltura vera e propria cominciò poco dopo, quando a seguito della rivoluzione del Neolitico l’essere umano passò dal nomadismo alla sedentarietà ed iniziò ad allevare le api dentro dei contenitori.

CHI HA DETTO CHE SENZA API LA VITA SULLA TERRA SI ESTINGUEREBBE?

«Se l’ape scomparisse dalla faccia della Terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita!»: questo celebre monito, attribuito nientedimeno che ad Albert Einstein, comparve per la prima volta in un volantino che l’Unione Nazionale Apicoltori Francesi distribuì a Bruxelles durante una protesta, avvenuta nel 1994, contro la concorrenza – giudicata sleale – che il miele d’importazione faceva a quello transalpino. Tuttavia, non esistono fonti che confermino la paternità dell’aforisma al celebre scienziato: alcuni sostengono che la frase venne coniata da un entomologo americano che tuttavia la presentò come frutto dell’ingegno dello scopritore della relatività per darle più celebrità, altri invece affermano che fu suggerita dall’UNAF. Chiunque sia l’autore, il ruolo delle api nella salvaguardia della biodiversità è acclarato, l’impollinazione è uno dei fattori più importanti per lo sviluppo delle piante e sebbene non solo le api contribuiscano a questa funzione, di sicuro svolgono un ruolo fondamentale.

TUTANKHAMON E LE API

A proposito della sinergia tra esseri umani e api, è interessante notare come quest’ultime abbiano insegnato all’uomo la tecnica della mummificazione. Quando un animale che le api percepiscono come di grossa taglia (ad esempio lucertole, coleotteri e topi) invade l’alveare, esso viene ucciso a colpi di pungiglione: le api però non sono in grado di trasportarne la carcassa, per loro troppo pesante, fuori dal loro habitat e per evitare i possibili pericoli causati dalla decomposizione lo ricoprono di propoli; essendo un potente antibiotico, tale sostanza preserva l’ospite indesiderato trasformandolo in una mummia. Intorno al 4000 a.C. gli antichi Egizi si accorsero di questo fenomeno e ne fecero uso in campo medico: i sacerdoti lo usarono per mummificare le spoglie dei faraoni (la propoli infatti viene rilevata in tutte le mummie dell’antico Egitto, compresa quella di Tutankhamon che è giunta ai giorni nostri praticamente intatta), mentre i medici la impiegarono per trattare le infezioni della pelle, dell’apparato respiratorio e come cicatrizzante e disinfettante delle ferite.

LE API INVERNALI

L’arrivo dell’inverno, con i suoi freddi e il progressivo accorciamento delle ore di luce, viene percepito nitidamente anche dalle api, che in questa stagione entrano in una fase di riposo, quasi un letargo, che lo porta anche a raggrupparsi all’interno del nido, nella zona più riparata e calda e in diretta corrispondenza delle provviste – miele e polline – per formare il cosiddetto “glomere”; questa azione dura fino a quando la temperatura interna raggiunge i 20-22°C. Non tutti sanno però che le api che nascono in inverno, destinate a superare tale periodo rigido per far sopravvivere la famiglia, sono molto più longeve delle api che vengono al mondo in estate: mentre per le secondo la speranza di vita si aggira intorno alle tre settimane, le prime possono arrivare anche a raggiungere i tre mesi di esistenza. Ciò dipende da alcune differenze fisiologiche che maturano inevitabilmente quando la stagione calda volge al termine: fin dalla nascita, le api “invernali” vengono allevate con una quantità di polline superiore a quella prevista per le loro sorelle che hanno avuto i natali nel periodo primaverile o estivo. In conseguenza di ciò, avvicinandosi all’inverno, la maggior parte delle operaie vede svilupparsi le ghiandole ipofaringee e altri “corpi adiposi” che contengono, oltre al grasso, anche proteine: tali sostanze andranno a costituire delle vere riserve nutritive e si riveleranno decisive nell’assicurare alle api una maggiore longevità. Infine, tramite il meccanismo della trofallassi le api riescono, attraverso le loro linguette dette ligule, a scambiarsi il miele che servirà loro come carburante per far vibrare i muscoli pettorali (un procedimento analogo a quello utilizzato dalle colonie di pinguini, che devono sopravvivere anche a 50° sotto zero): questo è uno dei più brillanti esempi esistenti in natura di come un essere vivente, seppur in condizioni assolutamente proibitive, possa resistere tramite una proficua collaborazione con i suoi simili e l’intero ecosistema.[:en]Do we really know much about the world of bees? Did you know that our relationship with these industrious insects dates back more than 9 thousand years? That Man learned the technique of mummification from bees? And what do bees do in winter? This post is devoted to revealing a number of fascinating facts, and debunking some myths about bees.

A PREHISTORIC ALLIANCE

One of the most enduring of all “socio-economic” partnerships that have formed spontaneously between different animal species is undoubtedly that established between man and bees. The earliest iconographic image testifying to this alliance, depicting a beehive and a honey gatherer, dates to about 9,000 year ago and was found in 1921 on the wall of Cueve della Araña, a group of caves in Valencia, eastern Spain. Beekeeping proper began shortly after, when following the Neolithic revolution, human beings went from being nomadic hunter-gatherers to sedentary agriculturalists, and began to raise social bees inside containers.

WHO SAID THAT WITHOUT BEES LIFE ON EARTH WOULD BECOME EXTINCT?

If thbee disappeared off the face of the Earth, man would only have four years left to live!” This famous quote, attributed to none other than Albert Einstein, appeared for the first time in a leaflet distributed by the National Union of French Beekeeping during a demonstration held in Brussels in 1994 to protest what was considered unfair competition from imported honeys.  However, there are no sources confirming the famous scientist’s paternity of the aphorism. Some say the phrase was coined by an American entomologist who presented it as that of the discoverer of relativity to give it more celebrity, while others claim it was entirely invented by the UNAF.

Whoever was the author, they overestimated the role of bees in safeguarding biodiversity. Before Christopher Columbus and European colonisation, there were no bees in America, and the same could be said for Oceania. These insects are an import from the Old Continent, and the history of pre-Columbian and Paleo-Australian civilisations shows that although life without bees would be more difficult for biodiversity, it would not be impossible.

TUTANKHAMUN AND BEES

With regard to the synergy between human beings and bees, it is interesting to note how the latter taught man the technique of mummification. When an animal perceived by the bees to be large (lizards, beetles or mice for example) invades the hive, it is stung to death. However, the carcass is too heavy for the bees to carry out of their habitat, and to protect against prevent possible dangers from decomposition, they cover it with propolis, which being a powerful antibiotic, preserves the invader’s corpse and transforms it into a mummy.

Around 4000 B.C., the Ancient Egyptians discovered this phenomenon, and made use of it for medical purposes. The priests used propolis to mummify the remains of the Pharaohs (propolis has been detected in all Ancient Egyptian mummies, including that of Tutankhamun, which has survived to this day almost intact), while physicians used it to treat infections of the skin and respiratory system, and to cicatrize and disinfect wounds.

BEES IN WINTER

The coming of winter with its cold and reduced daylight hours is also sharply felt by bees, who enter a phase of repose, almost hibernation, during this season. They cling tightly together in the warmest, most sheltered part of the nest, close to the stored honey and pollen, forming the so-called “winter cluster”, which continues until the internal temperature reaches 20-22°C.  However, not everyone knows that the bees hatched in winter to get the colony through winter are much longer-lived than those hatched in the summer. While the life span of the latter is around three weeks, the former can live as long as three months.  This depends on certain physiological differences that inevitably occur naturally when summer comes to an end. From the time they hatch, “winter” bees are reared with a greater quantity of pollen than that provided for those hatched in spring or summer.

Consequently the hypopharyngeal glands and other “adipose” tissues of most worker bees, which contain protein as well as fat, begin to enlarge as winter approaches. These substances make up food reserves which will be decisive in ensuring the bees have an unusually long lifespan.  Finally, through a process known as trophallaxis, bees are able to use their tongues to directly transfer to one another the honey that will serve as fuel to vibrate their flight muscles. (Similarly, colonies of penguins who have to survive temperatures as low as minus 50° also huddle closely together). This is one of the most brilliant examples in nature of how a living being is able to survive absolutely prohibitive conditions through fruitful cooperation with its fellows and the entire ecosystem.

Miele, the e tisane: alcune proposte di abbinamento

Miele, the e tisane: alcune proposte di abbinamento

Dopo aver visto come miele e formaggi possano sposarsi per corrispondenza o contrasto, con questo post vogliamo provare a proporre alcuni abbinamenti tra miele, tisane e thè.

Cominciamo da una doverosa premessa. La scienza degli abbinamenti tra miele e infusi è ancora tutta da sviluppare. Esiste poca letteratura in merito e, in generale, si tende a sottovalutare l’apporto aromatico del dolcificante a favore dell’analisi sensoriale data dagli ingredienti della tisana o dalla varietà del thè. Tuttavia, il miele, specie quello monoflorale, possiede caratteristiche distintive e uniche, che lo elevano dal suo semplice “apporto di dolcezza” per renderlo, a tutti gli effetti, un coprotagonista di rispetto.

Naturalmente, tisane e thè avranno la precedenza, in quanto è a partire dalle loro caratteristiche che si sceglierà il miele, componente che, in ogni caso, non dovrà mai sovrastare o coprire profumi e aromi sprigionati dall’infusione.

LIQUIRIZIA E FINOCCHIO

Prendiamo la tisana biologica Brezzo alla liquirizia e finocchio. Si tratta di un infuso corroborante dalle note tipiche dei due ingredienti principali. La liquirizia spicca per le sue note erbacee e quasi piccanti. Perché allora non sottolinearle con qualcosa di balsamico, che esalti le caratteristiche già presenti nell’infuso? Il nostro consiglio è di utilizzare Miele di Eucalipto che, intenso e aromatico, ricorda proprio la liquirizia. Il finocchio infine, profumato e delicato, contribuirà a smorzare e rendere piacevole questo vigoroso connubio.

TIGLIO E ARANCIO

Passiamo alla tisana biologica Brezzo Tiglio e Arancio. Le proprietà rilassanti del tiglio sono state associate alla gradevolezza dell’arancio per ottenere una tisana funzionale e dissetante. Dobbiamo perciò scegliere un miele delicato, che non copra le peculiarità del tiglio e soprattutto, conservi la freschezza della tisana. Consigliamo un miele di ciliegio. Finissimo e leggero, dal piacevole gusto di mandorla, questo miele saprà conservare la piacevolezza dell’infuso.

LIMONE E ZENZERO

Meravigliosamente rinfrescante e corroborante, la tisana biologica Brezzo al limone e zenzero può essere bevuta anche fredda. Consigliamo un miele di Limone o di Arancio, che sottolinea le note agrumate e fa risaltare il gusto leggermente piccante dello zenzero, rendendolo ancora più tonificante.

TISANA DIGESTIVA

La tisana biologica digestiva Brezzo è ottenuta da un mix di erbe, tra le quali la Melissa, la Santoreggia Montana, la Lavanda, il Basilico, la Camomilla Romana e la Verbena Officinalis. Si tratta di erbe dalle proprietà diuretiche e digestive, delicate e profumate, provenienti da campi pedemontani. Quale abbinamento migliore del nostro Miele di Montagna della Valle Maira? Un miele pregiatissimo ottenuto da api portate a bottinare oltre i 1500 metri. Il suo profumo di erbe montane completa quello della tisana e le dona un carattere unico, legato ai profumi e alle fragranze delle nostre incontaminate valli.

Questi sono solo alcuni dei suggerimenti che vogliamo fornirvi. Scoprite la linea delle tisane biologiche Brezzo e divertitevi a creare i vostri abbinamenti preferiti!

After seeing how honey and cheese can be married in a pairing of harmony or of contrast, this article explores a few pairing propositions between honey, tea and tisanes.

Let’s begin with what we know, which in a scientific context is not a lot. The science behind pairing honey and infusions is still to be developed. There is only a little literature of merit on the subject, and in general, it tends to underestimate the aromatic contribution of the natural sweetener to the sensory analysis of the herbal ingredients or the variety of tea. However, honey, especially those made from a single flower, possesses distinctive and unique characteristics that that elevate it from its simple “sweetness” to make it a co-protagonist in flavour.

Naturally, tisanes and teas take precedence as it is from their characteristics that the correct honey is chosen for pairing, which should never overpower the scents and tastes of the infusions.

Let’s begin.

LIQUORICE AND FENNEL

Start with Brezzo’s organic Liquorice and Fennel tisane, which is an infusion that highlights the top notes of both ingredients. The spicy liquorice for its herbal notes and its slight heat, fennel for its sweet anise notes. So then why not use a balsam note to exalt the already present characteristics in the infusion? Our advice is to use the Eucalyptus Honey, which both intense and aromatic, matches well the liquorice flavours. Finally, fragrant and delicate fennel will help soften and make this vigorous blend enjoyable.

LIME AND ORANGE

Moving to Brezzo’s organic Lime and Orange tisane, the relaxing properties of the lime have been paired with the enjoyability of orange for a refreshing, yet functional, infusion. Therefore we need to choose a delicate honey that does not cover the peculiarities of the lime and above all, conserves the freshness of the tea. We recommend a cherry blossom honey. Fine and light with an enjoyable flavour of almonds, this honey knows how to conserve the pleasantness of the infusion.

LEMON AND GINGER

Wonderfully refreshing and invigorating, the organic lemon and ginger tisane from Brezzo can even be enjoyed cold. We advise a honey of lemon or orange, which highlights the citrus notes and makes the lightly spicy taste of the ginger stand out.

DIGESTIVE TISANE

Brezzo’s organic digestive tisane is made from a mix of herbs, including lemon balm, mountain savory, lavender, basil, Roman chamomile, and common verbena. These are all herbs with diuretic and digestive properties, delicate and aromatic, that come from the fields in the foothills. What other than to match it with our Mountain Honey from the Maira Valley? A precious honey obtained from bees who collect from blooms over 1500 metres. The honey’s mountain herbal scents completes those of the tisane and lends it a unique characteristic, bound to the scents and fragrances of our unspoilt valleys.

These are just some of our suggestions we wanted to share. Discover Brezzo’s line of organic tisanes and have fun creating your own favourite pairings!

[:]

Un alveare contro l’inverno

Un alveare contro l’inverno

Dopo un ottobre piuttosto caldo, le previsioni paiono indicare un abbassamento delle temperature. L’inverno arriverà improvviso e gelido, con abbondanti nevicate e perturbazioni diffuse. Non facciamoci cogliere impreparati e cerchiamo di capire come il miele e i prodotti dell’alveare possono essere preziosi alleati della nostra salute.

Il miele, lo abbiamo detto più volte, è uno degli alimenti più puri e meno manipolati che possiamo trovare in natura. Le sue proprietà giungono quasi inalterate dall’alveare alla nostra tavola, mantenendo intatte le sue peculiarità aromatico-gustative, ma anche quelle dietetico-salutari. Il miele è l’alimento base con cui le api si sostentano durante le stagioni autunnali e invernali, per questo ricchissimo di energia e benefici. Il “frutto delle api” non è però il solo prodotto ad avere proprietà curative: propoli, pappa reale e polline rappresentano un valido aiuto per integrare la dieta invernale e aumentare le difese immunitarie.

La linea ALVEARE di Brezzo e quella contiene prodotti che possono aiutare il nostro fisico e lenire gli effetti del freddo: vediamoli nel dettaglio.

PROPOLI BREZZO

Il propoli deriva da sostanze di natura resinosa e balsamica raccolte sulle piante e successivamente elaborate dalle stesse api per scopi di protezione antisettica. Il nome suggerisce la sua azione difensiva: in greco pro («προ») significa «davanti» e polis (πόλις) «città», ovvero «davanti alla città», le api utilizzano questo elemento per difendere l’alveare da malattie e predatori che possono metterlo in pericolo. Conosciuto fin dai tempi antichi – Plinio il Vecchio lo citava già nella sua Naturalis historia – il propoli è considerato uno dei migliori antisettici naturali. Viene consumato nella tradizionale soluzione alcolica, che può fungere anche da anestetico locale.

Quali sono le sue caratteristiche organolettiche?

Il propoli è ricco di flavonoidi, polifenoli e presenta un elevato contenuto di sali minerali, tra cui ferro, calcio, rame e manganese, vitamine del gruppo B. Non ha praticamente calorie, in quanto 100 grammi di questo prodotto contengono circa 15 kcal.

Quali gli effetti benefici?

Il propoli svolge numerose attività benefiche. La composizione di acido caffeico e flavonoidi rende il propoli un potente antinfiammatorio, efficace contro l’asma. Ma svolge soprattutto effetti antisettici, antivirali, cicatrizzanti, antimicotici, immunostimolanti e vasoprotettivi. Il propoli in soluzione alcolica è utile per afte, ascessi, vescichette del cavo orale. Sui denti doloranti ha un’azione decongestionante quindi efficace anche sulle gengiviti. Il propoli dà inoltre immediato sollievo alla gola infiammata, donando non solo sollievo, ma aiutando a prevenire raffreddori e influenze.

Curiosità

Il propoli è amico degli animali. Utilizzata nelle giuste dosi e sotto consiglio di un veterinario, può essere usata per curare la laringite di cani e gatti durante il periodo invernale.

Modalità di utilizzo

E’ raccomandabile l’utilizzo del propoli in caso di mal di gola e infiammazioni del tratto respiratorio. Mediante l’apposita pipetta si possono fare cadere 4 o 5 gocce di propoli direttamente nella gola. Si può ripetere l’assunzione tre o quattro volte al giorno.

POLLINE BREZZO

Raccolto dalle “api bottinatrici”, ogni singolo granulo di polline è un microcosmo di elementi necessari alla vita: proteine, vitamine, amminoacidi, carboidrati, enzimi e sali minerali. La completezza e la complessità dei suoi componenti fanno del polline un complemento utile per una dieta sana ed equilibrata.

Quali sono le sue caratteristiche organolettiche?

La composizione del polline d’api presenta tutti gli amminoacidi essenziali, è ricco di sali minerali, ferro, vitamine (C, A, B, acido pantotenico, acido folico) e flavonoidi, considerati potenti antiossidanti naturali.

Quali gli effetti benefici?

I flavonoidi, potenti antiossidanti contrastano l’insorgenza di malattie cardiovascolari perché abbassano il colesterolo, stabilizzano e rafforzano i capillari, riducono le infiammazioni e combattono la formazione di radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. Il polline stimola e rinforza il sistema immunitario e contribuisce a normalizzare la flora batterica dove si trova il 70% delle nostre difese immunitarie. Svolge un’intensa azione antinfiammatoria e, per la sua ricchezza in minerali, vitamine ed amminoacidi è molto indicato anche per la pratica sportiva.

Curiosità

Nell’antica Cina e nella medicina ayurvedica il polline era utilizzato come tonico energetico e nutritivo. Il suo carattere “fecondativo” era considerato una sintesi della forza vita, capace di rinnovarsi e perpetrarsi nel tempo.

Modalità di utilizzo

Si consiglia di assumere il polline quotidianamente, un cucchiaino al giorno è la dose indicata. L’ideale è assumerlo al mattino a colazione. Nei periodi di maggiore stanchezza si può arrivare a consumare un cucchiaino a colazione ed uno a pranzo. Avendo un effetto tonico se ne sconsiglia invece l’assunzione alla sera. L’ideale è consumare il polline da solo, masticandolo bene al fine di favorirne l’assunzione. Se non se ne gradisce il gusto lo si può anche mescolare con il miele oppure nello yogurt.

PAPPA REALE BREZZO

Nutrire l’ape regina è il compito più importante a cui attendono le api dell’alveare: da lei dipende il futuro di tutta la colonia. La sua alimentazione è perciò un concentrato di elementi benefici che hanno del miracoloso: grazie a questa dieta, un’ape regina è in grado di vivere fino a cinque anni, contro i 6 mesi di operaie e fuchi.

Quali sono le sue caratteristiche organolettiche e i benefici?

La pappa reale è un cocktail di vitamine, in particolare, è stato dimo­strato che è l’alimento più ricco di acido pantotenico (B5), una sostanza che svolge un ruolo fonda­mentale nel metabolismo cellulare e che si trova nelle cellule dei muscoli, del fe­gato, dei reni e del cervello. Ottima è an­che la presenza di sostanze minerali e oligoelementi tra cui calcio, rame, fer­ro, fosforo, potassio, silicio, zolfo: so­stanze che giocano un ruolo fondamentale nella regolazione del metabolismo. La pappa reale svolge anche un ruolo antibatterico e antibiotico e contiene sostanze ormonali in grado di favorire la crescita cellulare.

Curiosità

Negli anni ’60 e ’70 la scoperta di questo supercibo ha creato una vera e propria infatuazione: la pappa reale veniva considerata una panacea per qualsiasi male e un elisir di lunga vita. Oggi, sebbene queste aspettative siano ridimensionate, la pappa reale rimane uno dei cibi più interessanti per le sue indubbie proprietà salutistiche.

Modalità di utilizzo

Se ne consiglia l’assunzione a digiuno e per via sublinguale (cioè ponendola sotto la lingua e lasciandola sciogliere), per evitare, semplicemente deglutendola, una sua degradazione da parte dei succhi digestivi e gastrici. La dose consigliata è un cucchiaino (circa 500 mg). Al fine di sfruttarne al meglio i numerosi benefici si consiglia di assumerla per almeno 6 settimane, un periodo che può essere rinnovato varie volte nel corso dell’anno.

COCKTAIL REALE BREZZO

Il Cocktail Reale Brezzo è una miscela dei quattro doni più preziosi dell’alveare: il Miele, il Polline, la Pappa Reale ed il Propoli. Si tratta di un energetico naturale eccezionale in quanto riassume in sé tutte le proprietà dei quattro elementi di cui si compone che lo rendono un prodotto particolarmente ricco e completo.  È il prodotto ideale per chi pratica sport e chi si trova in una situazione di stress e fatica ma è anche consigliato per le persone anziane, i bambini ed in generale per tutte le persone che hanno bisogno di trovare energia e vigore. Si consiglia un cucchiaino da caffè al giorno. Per beneficiare al meglio della sua azione energetica e salutare si consiglia di prolungare il consumo almeno per un mese.

Storia del Miele, dal Medioevo ai mieli uniflorali

Storia del Miele, dal Medioevo ai mieli uniflorali

Continua la nostra storia del miele. Da unico e prezioso dolcificante dell’età antica a comprimario dello zucchero, il miele ha dovuto reinventarsi, aumentando la propria qualità e valorizzando le sue caratteristiche di prodotto territoriale.

Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente, anche il miele visse il suo particolare “Medioevo”: se da un lato esso veniva ancora considerato un alimento prezioso e ricercato, dall’altro dovette affrontare un periodo di crisi, derivato dal fatto che il lavoro apistico non subì per secoli nessuna innovazione di sorta. Nel millennio che va dal V al XV secolo, l’unico documento politico rinvenuto inerente al miele è il Capitolare de Villis emanato nel 759 da Carlo Magno secondo il quale chiunque avesse un podere doveva tenere anche api e preparare miele e idromele; chi fosse stato sorpreso a rubare miele coltivato era punibile con multe di varie entità, chi invece avesse trovato un favo abbandonato ne diventava proprietario.

Il Medioevo considerava il miele un bene prezioso, con pene e sanzioni per chi lo rubava o tralasciava di allevare le api di un proprio podere

RINASCIMENTO DI DOLCEZZA

Presso le aristocrazie europee del periodo rinascimentale, in termini di gusto, la dolcificazione, ignorata nell’Età di Mezzo che preferiva concentrarsi sulle spezie piccanti, divenne una vera e propria moda. Si preparavano intingoli dai sapori ibridi, che pervadevano l’intera sequenza delle portate di un pasto, divenuto, per arditezza di afrori e ricchezza di colori, un evento spettacolare, destinato a stupire più che a nutrire.

I sapori originari dei cibi venivano pressoché coperti e solo nel XVI secolo si arrivò a una separazione dei gusti, rinviando il dolce alla fine del banchetto. Il miele continuò ad essere utilizzato in medicina, soprattutto nell’ambito delle scienze galeniche, secondo le quali il corpo umano è costituito di un insieme di umori a cui sono associate le qualità fondamentali di caldo, freddo, secco e umido, che ciascuno deve tenere in equilibrio: al miele venivano attribuite la caratteristiche del caldo e del secco, adatte, per contrasto, a persone dal segno zodiacale d’acqua.

Secondo la filosofia galenica (dal medico e filosofo Galeno, 129-201 d.C.) i segni d’acqua assiderati dalle qualità del freddo e dell’umido e di temperamento flemmatico, dovevano ricercare alimenti caldo-secchi: carne di vitello, cacciagione, formaggi stagionati, pesce salato, cipolle, carote, castagne, noci, frutta secca, miele, abbinati a vini bianchi frizzanti.

L’AVVENTO DELLO ZUCCHERO

Nell’Età Moderna si assistette ad un’importante evoluzione dell’apicoltura in termini sia scientifici che tecnici. Premessa di tutto ciò fu la migliore conoscenza della vita e della struttura delle api: nel 1586 lo spagnolo Luis Mendez de Torres parlò per la prima volta di vertice gerarchico dell’alveare con a capo un’ape femmina e ovificatrice; pochi anni dopo gli inglesi Charles Butler e Richard Remnant dimostrarono rispettivamente che i fuchi erano maschi e le api operaie femmine. Proprio in questa fase storica, però, il miele dovette subire la concorrenza di un “nemico” formidabile, lo zucchero.

Dalla fine del Seicento ai primi dell’Ottocento venne sviluppata nelle isole caraibiche la coltivazione della canna da zucchero, mentre in Europa fu sperimentata la barbabietola. Lo zucchero divenne di uso comune solo in pieno Settecento e da quel momento iniziò un’espansione che portò la sua produzione ad aumentare di 20 volte tra il 1850 e il 1950. In termini di prezzo lo zucchero, inizialmente più caro (nella Pianura Padana ancora al momento dell’Unità d’Italia l’«oro bianco» costava più del miele), divenne di gran lunga più economico e ciò favorì il suo sviluppo presso le classi popolari. Anche la politica si inserì in questo contesto eco-gastronomico: nel 1806 infatti Napoleone mise in atto il blocco continentale contro l’Inghilterra, principale esportatrice di zucchero di canna. Ma il bisogno del “nuovo” dolcificante, come già accennato, cresceva a vista d’occhio e per supplirvi si dovette ricercare un’alternativa alla canna da zucchero: la barbabietola, appunto.

VERSO LA RAZIONALIZZAZIONE DELL’ALVEARE

Per il miele sembrava dover iniziare un periodo di marginalizzazione. Se non voleva scomparire del tutto, esso doveva puntare sulle sue intrinseche qualità, basata su tre punti essenziali: 1) un prezzo concorrenziale; 2) un sapore ancora più buono e caratteristico; 3) l’utilizzo di una tecnica di produzione più efficiente. Si fece promotore di queste istanze l’avvocato Luigi Savani, che nel 1811 scrisse un trattato dal titolo Modo per conservare le api e per estrarre il miele senza ucciderle in cui propose un’apicoltura semi-razionale che rinunciasse alla pratica dell’apicidio e producesse un miele di maggiore qualità tramite “castrazione”, cioè il prelevamento selettivo dall’alveare di favi contenti solo miele.

In questa direzione si mossero alla fine dell’Ottocento il maggiore Von Hruska e l’abate Collin, i quali idearono due invenzioni che permisero di produrre un miele sempre più pulito e libero da sostanze e sapori estranei: il primo creò lo smielatore, che permetteva di estrarre il miele senza distruggere i favi; il secondo perfezionò l’escludiregina, una griglia che, consentendo il passaggio delle api ma non della più voluminosa regina, permetteva di produrre miele in una sezione dell’alveare, evitando che nei favi riservati allo stoccaggio del miele da parte delle api fosse anche presente covata.

DAL MIELE AI MIELI

Nel Novecento si sviluppa una maggiore attenzione alla provenienza botanica dei mieli: gli importanti studi di alcuni pionieri melliflui – tra cui l’instancabile Don Giacomo Angeleri (Gamalero 1877 – Reaglie 1957), fondatore della Federazione Apistica Piemontese e autore presso al rivista L’apicoltore moderno – permisero di mettere in atto negli anni Settanta una caratterizzazione dei mieli uniflorali, con le prime analisi melissopalinologiche (origine geografica e botanica del miele), l’esplorazione e la quantificazione dei granuli pollinici rimasti come residuo in un miele, per dimostrarne la provenienza. Da questo momento in poi non si può più parlare di miele ma di “mieli”. Oggi solo in Italia ne esistono più di 50 tipi: si va da quello di acacia (il più utilizzato) a quello di arancio, da quello d’eucalipto a quello «millefiori», dal miele di sulla, a quello di corbezzolo, di eucalipto, di girasole, di tarassaco, di limone, di mandarino, di rododendro, di tiglio, di rosmarino e di moltissimi altre piante e fiori.

Brezzo produce 22 varietà di miele italiano, valorizzando e tutelando l’enorme patrimonio apistico del nostro Paese.

Scopri tutti i mieli Brezzo e scegli il tuo preferito!

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.