Marmellata, composta o confettura? Questo è il problema. Vi siete mai chiesti quali sono le differenze mentre scegliete il vostro vasetto preferito? In questo post cerchiamo fare chiarezza, seguiteci!
POUR MARIE MALADE, LA MARMELLATA
Leggenda vuole che Maria de Medici, andata in sposa al francese Enrico IV, fu colpita da una grave carenza di vitamine. La corte si mobilitò in suo soccorso ordinando che i migliori agrumi di Sicilia giungessero alla sua tavola. Già, ma come conservarli durante un viaggio che poteva durare settimane? I cuochi italiani trovarono un sistema. Recuperando antiche tradizioni greche, che addensavano gli zuccheri della frutta bollendola e aggiungendo miele (conservante naturale per eccellenza – vedi il nostro post COME SI FA IL MIELE?), preparano dolcissime marmellate di agrumi che chiudevano in casse contrassegnate con la frase «pour Maire malade», per Maria ammalata. Il termine, entrato nell’uso volgare si contrasse in «marimalade», da cui «marmelade».
IL MELE DI MIELE
La vera etimologia di marmellata deriverebbe dal portoghese marmelo, originatosi dal latino melimelium sul calco greco μελίμηλον («melimelon», ovvero «mela di miele»). Con questo si indicava una dolcissima mela, ovvero la mela cotogna che, come si legge nei ricettari antichi, veniva fatta bollire per ottenere salse dal gusto inebriante e stucchevole. In realtà non si aggiungeva miele, perché, con la cottura, la mela cotogna trasforma la sua polpa dura e immangiabile in una salsa dolcissima, con spiccati profumi di miele.
Solo agrumi
Questa finta e divertente etimologia, svela in realtà la natura della marmellata: un concentrato semisolido di agrumi e zucchero. La normativa, come previsto dal decreto attuativo del 2004, ha stabilito che solo ed esclusivamente gli agrumi possono essere ridotti a marmellata, quindi occhio a come utilizzate il termine! Le marmellate, molto apprezzate nei paesi anglosassoni, si preparano con agrumi tagliati a pezzetti e cotti a lungo nello zucchero, fino a raggiungere una consistenza cremosa, con parti di buccia e polpa in sospensione.
Una curiosità
Per legge il quantitativo minimo di frutta utilizzato dev’essere del 20%, quello proveniente dall’endocarpo, ovvero dagli spicchi, deve essere almeno il 7,5%.
LA CONFETTURA
La confettura nacque con la scoperta della canna da zucchero. Il temine deriva dal francese confiture, cioè «confettare», «ricoprire di zucchero». Il miele venne progressivamente abbandonato nella creazione delle marmellate, in favore di altri dolcificanti come lo zucchero di canna e lo zucchero bianco.
Normale o extra?
La legislazione europea in materia suddivide la confettura in due categorie: confettura e confettura extra. Per la confettura si possono utilizzare polpa e/o purea di una o più specie di frutta in quantità minima di 350 grammi su 1 kg di prodotto finito, il 35%. Se invece si utilizza solo ed esclusivamente polpa non concentrata di frutta con un minimo di 450 grammi per chilo (45%), allora si parla di confettura «extra».
CONFETTURE BREZZO, UN CONCENTRATO DI FRUTTA PURA
Se la legge prevede frutta minima per il 35%, le confetture Brezzo sono ottenute con il 120% di frutta garantita. Per ogni kg delle nostre confetture vengono cioè impiegati un chilo e 200 grammi di frutta fresca, cotta delicatamente (vedi sotto) e lasciata in pezzi. Utilizziamo solo zucchero di canna, il cui sapore esalta gli aromi e i sentori della frutta fresca.
LA COMPOSTA
La composta si differenzia dalla confettura per essere una salsa di frutta frullata e omogenea. Le composte risultano facili da spalmare, ideali per i ripieni dei dolci e per preparare torte e crostate.
C’è a chi piace speziata
La storia della composta si perde nella notte dei tempi. È però probabile che risalga alla Roma antica dove, per conservare la frutta, veniva immersa in un mix di vino passito, vin cotto, mosto, miele e spezie. Anche oggi la composta può contenere diversi tipi di frutta e spezie, come la nostra COMPOSTA DI MELE E ZENZERO, l’avete mai assaggiata?
LE COMPOSTE DI BREZZO, BIOLOGICHE E SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI
Le nostre composte sono un concentrato di frutta da agricoltura biologica certificata dall’ente Bioagricert. Vengono realizzate senza zuccheri aggiunti, ovvero solo con gli zuccheri naturalmente presenti nella frutta: sono dunque ideali per diete a basso contenuto calorico e prive di saccarosio.
QUALITÀ BREZZO
Tutte le marmellate, le composte e le idee a sono realizzate a partire dalla migliore frutta, selezionata da fornitori di fiducia. Grazie all’impiego di una tecnologia di cottura sottovuoto, le temperature di lavorazione non salgono mai sopra i 60 gradi centigradi, garantendo un pieno rispetto della materia prima, che preserva le vitamine, i colori e gli aromi della frutta appena raccolta.
Un’ampia scelta!
Le marmellate, le composte e le confetture Brezzo si trovano in molti gusti e formati diversi. Tra le composte più particolari, segnaliamo quelle di Bacche di Goji (il superfrutto dalle molteplici proprietà fitoterapiche); di mela e zenzero (spezia conosciuta per le caratteristiche antinfiammatorie); di ciliegie visciole (dolci e succose); di mirtilli, di pesche e di albicocche tutti da coltivazione biologica. Tra le confetture e le marmellate quella di mandarini e arance di Sicilia; la marronata (confettura di marroni); e alcune ricette particolari come pesca amaretti e cacao o pera e limone.